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Barbieri, artisti e ristoratori evasori per 3 miliardi di euro

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La truffa scoperta dalla Finanza in 11 mesi di indagini Coinvolta una società travolta nell'inchiesta Fastweb

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Aleggere questo elenco non è semplice capire subito quale sia l'elemento che li unisce. Ma basta pensare che ognuna di queste categorie ha a che fare con il Fisco. E proprio le tasse sono l'anello di congiunzione di questi lavoratori, ma in questo caso quelle non versate all'Erario. E la cifra stavolta non è a sei zeri, ma addirittura a nove zeri. Si tratta infatti di un'evasione pari a oltre tre miliardi di euro. E nella quale è rimasta coinvolta, tra l'altro, anche una società travolta dalla maxi inchiesta Fastweb, la società Telefox International srl. La cifra è stata calcolata dalla Finanza del Comando provinciale di Roma in «appena» undici mesi di indagini in tutta la provincia di Roma. I finanzieri hanno dunque scoperto 537 evasori totali (il 10% stranieri) vale a dire operatori economici che non hanno assolto, per uno o più periodi di imposta, agli obblighi di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap. Le Fiamme Gialle hanno constatato nei loro confronti un'evasione Iva pari a quasi 469 milioni di euro e circa 2,8 miliardi di base imponibile non dichiarata che è stata sottoposta ai «competenti uffici dell'Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione». Centosettantasette dei 537 evasori totali sono stati denunciati «per aver superato le soglie di punibilità stabilite dall'articolo 5 del decreto legislativo 74/2000 (legge penale tributaria)». Tra questi, ci sono otto barbieri e parrucchieri, 14 autotrasportatori, 76 negozianti, 16 call center, 11 imprese di pulizia, 49 imprese edilizie, 45 ambulanti, 29 pizzerie e 16 artisti. E proprio tra quest'ultimi, nella lunga lista della Finanza, c'è anche il nome del noto pittore Edwin Parker Jr., conosciuto con il nome di Cy Twombly, deceduto lo scorso luglio all'età di 83 anni. In base alle indagini delle Fiamme Gialle, l'artista ha venuto suoi quadri nel centro storico della Capitale evadendo 81 milioni di euro. Nella sola città di Roma sono stati individuati 352 evasori totali, con la scoperta di materia imponibile non dichiarata per oltre due miliardi di euro e la rilevazione di Iva evasa ammontante a quasi 377 milioni di euro. Gli evasori totali sono stati individuati dai finanzieri dopo avere selezionato le posizioni più significative, sulla base delle segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità «117» e delle evidenze dell'azione di intelligence e di controllo economico del territorio. Molti casi sono emersi, soprattutto nella Capitale, nel corso dei controlli di routine sulla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali da parte dei soggetti economici obbligati al rilascio. In diversi casi, specie in assenza di scritture contabili, le Fiamme Gialle hanno fatto ricorso agli accertamenti presso banche, uffici postali e altri intermediari finanziari, per poter ricostruire il giro d'affari degli evasori. Ci sono poi due note società italiane entrambe operanti nel settore informatico che avrebbero omesso la dichiarazione valida ai fini delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap, evitando così la tassazione di materia imponibile per importi che ammonterebbero rispettivamente a quasi 650 milioni e 730 milioni di euro. Una delle due è appunto la Telefox internationale srl. Tra le categorie economiche più interessate dal fenomeno dell'evasione la ristorazione, l'edilizia - costruzioni e manutenzioni - le società immobiliari, i call center, i bar e le pizzerie, l'autotrasporto, le imprese di pulizie e il commercio ambulante, sia di generi alimentari sia di altri prodotti. L'inottemperanza totale all'obbligo di presentare la dichiarazione annuale (fenomeno noto, nel gergo dei finanzieri, con la dizione «sommerso d'azienda») si intreccia spesso con il fenomeno particolarmente insidioso per i risvolti sociali ed economici dell'impiego di manodopera «in nero» ovvero «irregolare», noto anche come «sommerso di lavoro». Appena un mese fa la Finanza ha scoperto un'evasione al fisco a Roma e provincia per altri 18 milioni e 600 mila euro. Le Fiamme Gialle hanno appurato che questi evasori non avevano dichiarato imposte superiori ai 77 mila euro, ovvero circa il 40% dei loro incassi. Gli investigatori hanno anche accertato che era stata evasa l'Iva per quasi due milioni e ottocentomila euro. Durante l'operazione, scattata anche sulla base di segnalazioni giunte al numero 117, sono state eseguite in tutta la provincia 59 verifiche fiscali, di cui 36 a Roma, che hanno riguardato quasi tutte le categorie professionali - dagli avvocati agli architetti, dai notai ai medici odontoiatri e ai commercialisti - e undici artisti, per lo più del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo. In qualche caso, specie in assenza di scritture contabili, sono stati di grande aiuto per i finanzieri gli accertamenti in banche, poste e altri intermediari finanziari, per ricostruire il giro d'affari degli interessati. Sono così emersi anche 15 evasori totali, ovvero inottemperanti agli obblighi di dichiarazione delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap. Tra i casi più eclatanti, quelli di un attore di fiction andate in onda su Rai e Mediaset, e di un medico odontoiatra, sottoposti a controllo da parte dei finanzieri.

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