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Roscioli: «Lavorerò insieme a istituzioni imprenditori e cittadini»

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Succedea Cesare Pambianchi, travolto quest'estate da un'inchiesta su una presunta evasione fiscale nella sua privata attività di commercialista. Una vicenda che ha offuscato l'immagine di una delle più importanti associazioni di categoria della capitale. Roscioli promette di cambiare passo nel segno della discontinuità, più che della continuità con il passato. Presidente, quanto pesa oggi per la Confcommercio la vicenda Pambianchi? «È indubbio che non abbia fatto bene all'associazione, anche se ribadisco che noi non abbiamo niente a che vedere con quella storia. Sarà mio compito quello di guidare la Confcommercio con la dignità e la competenza che il mondo economico si aspetta. Le difficoltà ci sono state ma abbiamo reagito e ora guardiamo a quello che dobbiamo fare». Intanto però la Confcommercio è uscita dalla Camera di Commercio, ha perso decine di iscritti in questi ultimi mesi e anche alcune associazioni del territorio, che hanno preferito andare altrove. Come pensa di ridare credibilità all'associazione? «Innanzitutto non si può pensare che quello che ha fatto Pambianchi in questi ultimi 10 anni sia tutto da buttare via. Certo, serve dare discontinuità nel senso di calare maggiormente l'associazione sul territorio dialogando di più sia all'interno che all'esterno. Quanto alla Camera di Commercio io credo che abbia bisogno di una componente fondamentale come la Confcommercio. Noi possiamo portare in Camera competenza e professionalità». Il sindaco le ha fatto gli auguri non appena è stato eletto. Quale sarà il suo atteggiamento nei confronti della giunta Alemanno? «Ci porremo via via in maniera diversa rispetto ai nostri obiettivi. Se dovremo confrontarci con le istituzioni lo faremo, se dovremo proporre o criticare, anche. Devo però dire che in questo periodo ho recepito una maggiore attenzione da parte del Comune a quello che accadeva a Roma». Il momento è particolarmente difficile per l'economia e tra i settori che ne risentono di più c'è il commercio. Quale risposte può dare la Confcommercio alle migliaia di piccole imprese in crisi? «Non ho la bacchetta magica. Quello che so è che voglio lavorare insieme alle istituzioni, ai sindacati, agli imprenditori. Perché solo lavorando insieme si può uscire dalla crisi e penso che la ripresa possa partire proprio da Roma, città dalle molte potenzialità». Resterà presidente della Federalberghi? «Assolutamente sì. Un presidente che viene dall'area del turismo può sicuramente dare qualcosa in più all'associazione. Se penso poi ad uno dei settori che possono spingere la capitale fuori dalla crisi, mi viene in mente proprio il turismo». Dam. Ver.

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