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Policastro si sospende dall'esecutivo romano Lettiani verso la rottura

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MaurizioPolicastro, consigliere comunale di area cattolico-popolare, si è autosospeso dall'esecutivo romano del Pd. A determinare la scelta è stata «la lettera aperta inviata dal segretario romano, Marco Miccoli, e dai coordinatori provinciali del Lazio a Pier Luigi Bersani nella quale si chiede un prolungamento del mandato dell'attuale Commissario regionale del Pd Vannino Chiti». Un'iniziativa secondo Policastro «frutto di un'iniziativa personale per nulla concordata con i membri dell'esecutivo. Si tratta dell'ennesimo colpo di mano volto ad allontanare la scelta del nuovo segretario regionale attraverso lo strumento principe che fino ad oggi ha segnato il cammino del nostro partito: le primarie. Si vuole così voltare le spalle ai tanti appelli di nuove aperture alla società civile lanciate anche recentemente dal palco della Festa de L'Unità a Roma». Chiaro il riferimento a quanto detto dal deputato Enrico Gasbarra lunedì corso. Un'iniziativa, quella di Policastro, che ha riscosso la «solidarietà» dei consiglieri comunali di area popolare, Mirko Coratti e Gianfranco Zambelli e del consigliere provinciale Enzo Carpenella: «Condividiamo appieno la scelta di autosospendersi e siamo pronti a sostenerlo». Una posizione che ha scatenato la replica di Miccoli: «Sono dispiaciuto dell'autosospensione di Policastro. La sua e quella della componente popolare è una posizione che va rispettata e nei prossimi giorni li convocherò perché penso che ci siano i margini per un chiarimento. Io e i segretari provinciali abbiamo espresso una nostra opinione, e spero che questo sia del tutto legittimo. La mia posizione è quella di tutelare le primarie per la scelta delle posizioni apicali istituzionali, come sindaci o presidenti di Regione o Provincia, ma di forte perplessità nei confronti dell'utilizzo di tale strumento per eleggere il segretario regionale. È ora di smettere di utilizzare il porcellum per eleggere i gruppi dirigenti del Pd». Miccoli in ogni caso potrebbe presto dover gestire un'altra grana, quella relativa all'area Letta. Anche i lettiani potrebbero uscire dall'esecutivo romano aprendo un nuovo fronte nella maggioranza. Intanto, proseguono le grandi manovre per cercare di trovare una quadra sul segretario regionale. Se Chiti dovesse decidere di convocare l'assemblea prima della riforma del regolamento prevista in ottobre, la candidatura di Astorre sarebbe quella più accreditata con l'appoggio del veltroniani, magari dando al dalemiano Claudio Mancini la vicepresidenza del Consiglio regionale e al consigliere regionale Ponzo la segreteria provinciale al posto di Leodori. Dan. Dim.

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