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Il soldato Blunt

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diCARLO ANTINI Per uno che faceva l'ufficiale dell'esercito britannico, essere diventato famoso come romantico autore di malinconiche ballate fa davvero notizia. Eppure la vita di James Blunt è caratterizzata proprio da questa forte dicotomia. Negli anni Novanta è stato al comando di 30 mila militari a Pristina ed è stato il primo ufficiale a entrare nella capitale kosovara. E galeotta fu proprio Pristina, dove Blunt compose «No bravery». Poi la folgorazione definitiva. La scelta di intraprendere la carriera musicale e il successo planetario. Nel 2006 «You're beautiful» lo ha fatto diventare il primo artista inglese in quasi 10 anni a raggiungere la cima della classifica statunitense dei singoli (l'ultimo a farlo era stato Elton John con «Candle in the Wind» nel '97). Poi i grandi successi di «Back to Bedlan» e «All the Lost Souls», a lungo in cima alle classifiche di tutto il mondo. Fino all'ultimo «Some Kind of Trouble», prodotto principalmente da Steve Robson. Tra i brani la dolceamara «These are the Words», l'arguta e incisiva «Superstar» e la trascinante «Stay the Night», il primo singolo estratto, un brano allegro, sexy, caratterizzato dalla chitarra acustica che parla di «cantare "Billie Jean" mentre si mischiano vodka e caffeina». Scritta da Blunt, Robson e Ryan Tedder dei OneRepublic's, la canzone rimanda anche al leggendario Bob Marley e al suo capolavoro «Is This Love». Oltre a segnare la prima (e probabilmente ultima) volta in cui Blunt firma qualcosa con Marley, «Stay the Night» segna anche la prima collaborazione di Blunt con altri due autori. «Some Kind of Trouble» è stato registrato per lo più a Londra. «In passato, scrivevo una canzone e poi entravo in studio per registrarla. Questa volta è scaturito tutto dal nulla - racconta Blunt - C'erano energia ed eccitazione, la voglia di divertirsi in studio e farlo sentire. È successo ed è stato tutto molto naturale». Oltre a Robson, con cui ha scritto la maggior parte del disco, Blunt ha collaborato con Greg Kurstin dei The Bird & the Bee, Kevin Griffin dei Better Than Ezra, Wayne Hector e Eg White – che aveva già collaborato a «All the Lost Souls» – con cui ha scritto la sfacciata «Turn Me On», che farà chiaramente capire quanto sia limitativo pensare a Blunt come a «Mr. Sensibilità». «Le persone credono che io sia molto serio, molto austero nelle mie scelte e nella mia vita e non è davvero così - conclude il musicista - Forse scopriranno qualcosa di nuovo su di me con questo disco».

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