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Libero uno dei tre sospetti Ora è caccia allo stupratore

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Ieriinfatti è tornato in libertà uno del terzetto somalo che era stato fermato l'altro ieri dalla polizia dopo il controllo di 72 africani che erano stipati nell'ex ambasciata somala, in via dei Villini, chiusa dall'altro ieri. Le indagini della polizia quindi ripartono da qui. Quella sera, uscita di casa dopo una lite coi genitori, alla stazione Termini la ragazza ha conosciuto un somalo arrivato pochi giorni fa dall'Olanda e andato a dormire nell'ex sede diplomatica di via dei Villini. E i due lì sono adanti dopo aver comprato e bevuto assieme del vino. Si sono appartati in un angolo del salone al pianto terra, dove lei è stata aggredita da altri tre somali ubriachi. L'amico della ragazza ha cercato di difenderla, le grida della giovane hanno richiamato gli altri al piano di sopra, che sono riusciti a fermare due dei tre violentatori popi sonsegnati alla polizia. Lo ricorda Ibrahim, uno dei soccorritori di quella sera, ora con gli altri sfollati dal Nomentano. «Sono stato io a chiamare il 113 venerdi notte. Mi sono precipitato nella hall ma la ragazza non c'era. Ho visto una scarpa rossa e i pantaloni. A quel punto ho telefonato alla polizia. Gli investigatori mi hanno ascoltato e poi mi hanno mandato via». Fab. Dic.

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