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Dal barocco romano al Settecento francese

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diDINA D'ISA Bilanci positivi per il Museo Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini, due mesi dopo la sua apertura al pubblico. In attesa che aprano due caffetterie, ha ripreso dal 15 novembre «Il Gioco del Lotto - Lottomatica», ideato e condotto da Massimiliano Finazzer Flory. Otto incontri, con ben tre spettacoli teatrali fino al 30 maggio, animeranno il Salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini, che risplende dopo i recenti lavori di restauro realizzati anche grazie ai Fondi del Gioco del Lotto. La musica, il cinema, la danza, la scultura, la storia, la filosofia incarnano una nuova forma interdisciplinare, articolata intorno a 8 parole-chiave: Ballare, Convertire, Girare, Pensare, Perdere, Provocare, Ricordare, Scoprire. Il ricco palinsesto vede protagonisti nomi celebri, come Eleonora Abbagnato, Elena Ghiaurov e Jeffrey Swann, Ermanno Bencivenga, Armando Massarenti, Mimmo Paladino, Michele Placido, Giovanni Reale, Sergio Romano e la Soprintendente per il Polo Museale della Città di Roma Rossella Vodret. A tutti gli incontri interverranno le storiche dell'arte Anna Lo Bianco (direttore della Galleria) e Angela Negro, alle quali è affidata la ricognizione storico-artistica dei temi affrontati, con una panoramica su tutta l'arte europea e, in particolare, sulla collezione della Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini. Straordinari i capolavori del percorso espositivo, articolato secondo una sequenza cronologica, tenendo conto delle scuole pittoriche e delle provenienze geografiche. Un discorso a parte è riservato alla Collezione Lemme e a quella del Duca di Cervinara, che saranno ampiamente valorizzate proprio nella loro specificità di raccolte omogenee, legate inscindibilmente al gusto di un ben preciso personaggio. Entrambe rappresentano la cultura figurativa del '700 nei suoi aspetti più stimolanti, la grazia seducente della pittura francese e il moderno classicismo della pittura romana. A queste due raccolte sono dedicate due piccole sale, contigue alla bellissima Sala Corvi, decorata attorno al 1780 da tempere di Domenico Corvi e oggetto di un recente restauro.

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