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Cinquanta colpi in quattro mesi, presi i predoni delle lucciole

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Italiani,pregiudicati, sono i cinque componenti del gruppo finiti in manette a conclusione di un'indagine congiunta condotta dalle Squadre Mobili delle Questure di Roma e di Trento. Circa 50 gli episodi accertati tra Trento, Roma e Brescia in quattro mesi di indagini, articolate in due diverse trance. Singoli casi in Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Liguria. Partivano il lunedì per le trasferte nelle varie città del centro-nord e rientravano il venerdì. Hanno messo a segno almeno 50 rapine ai danni di prostitute straniere, di cui 11 nella capitale. A Roma alloggiavano in un hotel a Trastevere e hanno colpito in case di appuntamenti nelle zone di Borgo, Casilina, Tuscolana e Spinaceto. Ma dopo circa sette mesi di indagini, avviate dalla Squadra mobile di Trento dopo alcune denunce e proseguite poi in collaborazione con la Mobile di Roma, la banda dei falsi poliziotti è stata smantellata. A finire in manette quattro uomini e una donna, che svolgeva il ruolo di palo e autista. I cinque, tutti residenti al Nord ma alcuni di origine meridionale, agivano con lo stesso modus operandi. Entravano nelle case delle squillo mostrando un distintivo falso e, fingendo delle perquisizioni, portavano via soldi e gioielli. In un caso hanno buttato giù la porta dell'appartamento, in altri hanno anche abusato sessualmente delle squillo. Per gli investigatori la banda ha guadagnato con questo sistema almeno 15 mila euro.

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