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38° Sauna sul bus

Roma, caldo sui mezzi pubblici senza aria condizionata (foto Gmt)

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Gente che si lamenta per il troppo caldo, uomini e donne che tentano di aprire (o chiudere) i finestrini, che si sventolano copiosamente con qualsiasi cosa abbiano a portata di mano mentre il sudore scende copioso dalle tempie, neanche si stesse affrontando un viaggio nel deserto.   Invece siamo sui bus capitolini dove l'aria condizionata è molto spesso un miraggio, se c'è non funziona, se funziona è regolata male: fa caldo lo stesso o fa troppo freddo. Insomma, in questi giorni di caldo torrido, con temperature che a Roma sfiorano i 40 gradi all'ora di pranzo, se si prende un autobus meglio salire a bordo quanto meno muniti di ventaglio. Noi, invece, abbiamo portato un termometro. Ebbene alle 12 circa di lunedì 5 luglio sul bus 46 diretto a piazza Venezia i gradi segnati erano 38. Roba da svenire, soprattutto quando l'autobus è pieno da non riuscire a muoversi e l'attesa tra una fermata e l'altra prima che si aprano le porte, diventa una vera e propria sofferenza. Dieci bus monitorati nei giorni da venerdì 2 a giovedì 8 luglio, delle linee 246, 571, 46, 490, 271, 916, 542, 905. Sette, a detta dell'autista, con aria condizionata rotta o inesistente, due funzionante ma senza che i passeggeri ne ottenessero alcun refrigerio, una regolata talmente male da far sentire la necessità di indossare un maglioncino. «Non è colpa mia – sentenzia l'autista del bus 490 alla richiesta di un signore di aprire l'aria condizionata – l'aria è accesa ma se la gente tiene aperti i finestrini certo che non funziona». Sarà pure vero, ed è la risposta che ci sentiamo dare più spesso dal personale dell'Atac (in effetti sulla vettura sula quale stiamo viaggiando sono aperti due finestrini su quattro), ma quando proviamo a chiuderne uno ci accorgiamo che è incastrato. E poi è colpa dei finestrini aperti se l'aria condizionata non funziona, oppure proprio perché non funziona l'unica alternativa che hanno i passeggeri è quella di aprire i finestrini? «Ormai lo so – racconta Giovanni Rocca che prende il bus 490 tutti i giorni per recarsi al lavoro – mi porto una camicia di ricambio (ce la mostra) perché non potrei presentarmi al lavoro così sudato. Il caldo sui bus è soffocante già dalle prime ore del mattino».   «L'aria condizionata? - domanda Eugenio alla fermata a Largo Argentina – C'è ormai sulla maggior parte degli autobus, l'ho verificato personalmente essendo un habitué del trasporto pubblico, ma non funziona, o è spenta o gira a vuoto e in questi giorni di caldo insopportabile prendere l'autobus è un inferno». In effetti molte delle vetture dell'Atac sono ormai munite di aria condizionata, ma sono davvero rare quelle sulle quali si viaggia senza essere costretti, una volta scesi, a cambiarsi l'abito. Così succede sul bus 490 che prendiamo martedì scorso alle 13 e 30 circa in direzione via Baldo degli Ubaldi: a detta dell'autista l'aria ci sarebbe pure, ma deve essere ricaricata quindi in poche parole è come se non ci fosse. Sul 246 che venerdì ci trasporta da via di Malagrotta a Circonvallazione Cornelia, invece, non c'è traccia di aria condizionata e dai finestrini entra aria caldissima. Stessa sensazione su un'altra vettura della linea 490 che lunedì 5 luglio ci porta da via Boccea alla Stazione Tiburtina, il rumore dell'aria condizionata è ben udibile, ma sulla vettura fa un caldo terribile. Anche qui, si dirà, colpa dei finestrini rimasti aperti? Non si direbbe visto che sono tutti chiusi tranne uno. Viaggia senza aria anche la vettura 542 presa il 7 luglio da via Monti Tiburtini e il 905 che, dopo una notevole attesa alla fermata sotto il sole delle 12, ci porta a via di Malagrotta pigiati come sardine con un caldo insopportabile. E ci sono poi anche i casi straordinari e contrari, come sulla vettura 916 presa mercoledì 7 luglio nel primo pomeriggio sulla quale si gela perché, evidentemente, l'aria è regolata male. Quando in questo caso un anziano passeggero si lamenta con l'autista perché fa troppo freddo, questo, di tutta risposta, la spegne dicendo che non si può regolare e dopo pochi minuti il termometro della temperatura risale attorno ai 30 gradi. Alle associazioni dei consumatori stanno arrivando in questi giorni decine di segnalazioni di passeggeri che lamentano guasti agli impianti di areazione sui bus. In particolare a denunciarlo è il Codici attraverso il segretario nazionale Ivano Giacomelli: «In genere l'Associazione riceve mediamente 15 e-mail/telefonate di protesta al mese, da una settimana circa le segnalazioni sono raddoppiate e riguardano, soprattutto, la mancanza di areazione sugli autobus».  

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