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Giù le roccaforti, la sinistra crolla anche a Lettere

Corteo antifascista dopo le violenze subite dagli studenti del collettivo di Tor Vergata

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Fuga dalla sinistra. Gli studenti mollano. Stop alla militanza. All'università di Tor Vergata i giovani dei collettivi, i rappresentanti della sinistra estrema, restano soli. Senza voti. E senza eletti. Con le roccaforti che cadono a pezzi. Gli studenti della seconda università premiano il centrodestra. E i risultati delle elezioni del Senato accademico segnano il crollo dei "compagni" a Lettere e Filosofia e a Scienze, dove da sempre organizzano assemblee e portano a casa preferenze. Il grande sconfitto è il candidato comunista Luigi Mazza, classe 1986. A Tor Vergata, su 32.827 studenti aventi diritto e seimila schede valide, raccoglie in tutto 152 voti. Una miseria. Mazza prende appena settantasette preferenze a Lettere e Filosofia. Proprio nei seggi dove contava sui "muscoli" dei collettivi viene abbandonato dai compagni, con il candidato indipendente Gabriele Ghio, proveniente dal centrodestra, che rastrella voti più di tutti. Altra sconfitta arriva dalla facoltà di Scienze: 42 voti raccolti dai comunisti, in una facoltà di quasi quattromila studenti. Alla fine, su sette senatori accademici la sinistra potrà contare solo sulla presenza del democratico Francesco Saverio Lettieri. E per la prima volta dopo dieci anni Comunione e Liberazione resta fuori dal Senato accademico di Tor Vergata: il candidato Francesco Di Ludovico questa volta deve fare i conti con la nuova forza in campo, i giovani del Popolo della libertà, e non ce la fa a passare. La sconfitta dei collettivi permette anche l'elezione, per la prima volta, del candidato del movimento giovanile di CasaPound, Blocco Studentesco. Noah Mancini passa con trecentocinquantasei voti. Ma alla fine dei giochi è tutto il centrodestra a esultare. A iniziare da Azione universitaria di Giovanni Donzelli che elegge l'unica donna del parlamentino, Filomena Russo: "I collettivi - spiega la studentessa ventiduenne - da cinque anni a questa parte non hanno fatto nulla. Al massimo si chiudevano nelle loro aule, le occupavano e formulavano slogan contro il governo Berlusconi. Non si sono mai impegnati per il bene degli studenti. Inoltre non sono mai disposti a mettersi intorno a un tavolo per discutere per delle riforme". E ora che i collettivi sono fuori dal Senato "bisogna modificare alcuni regolamenti: riattiviamo subito le telecamere che sono fuori le facoltà. Serve una università più sicura. Poi - spiega Russo - vogliamo criteri più meritocratici per l'assegnazione delle borse di studio e degli allogi. Tor Vergata ora può cambiare volto".

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