Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Dalle emergenze al mito Ecco il primo bolide del 115

La storica autopompa dei vigile del fuoco, la vettura Isotta Fraschini acquistata nel 1939

  • a
  • a
  • a

Quando gli oggetti attraversano la storia anche loro diventano mito. Quello dei vigili del fuoco è su quattroruote. Una fiammante Isotta Fraschini modello «coupé deville», tipo 8A, otto cilindri in linea, oltre 7.370 di cilindrata, 61 cavalli, immatricolata nel 1929. Ieri ha fatto la sua bella figura negli stand allestiti dal Corpo nazionale dei pompieri a piazza del Popolo, visitati anche dal ministro dell'Interno Roberto Maroni (dal sottosegretario Nitto Palma e dal capo dipartimento Tronca), montati alla vigilia della Mille Miglia, corsa d'auto d'epoca che partirà domani per concludersi domenica. Pure l'Isotta Fraschini romberà al nastro di partenza. Ma la sua non sarà una gara sino alla fine: è troppo preziosa per rischiare imprevisti lungo un percorso che richiede cilindri e pistoni sempre pronti a spingere e pulsare. Le sue gimkane, la prima «rossa» dei vigili del fuoco le ha fatte tra nazisti e fascisti, due incubi che fusi insieme hanno rappresentato la macchia più cupa del '900. I tedeschi rastrellavano beni. E quella vettura era un gioiello. I proprietari, una famiglia borghese di Milano, sono riusciti a proteggerla dagli artigli germanici. Nel '39, dopo aver percorso 20 mila chilometri, messa in vendita per 7 mila lire dalla ditta Giuseppe Silvani, il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Milano, col via libera del prefetto meneghino, acquista il bolide. La vettura si spoglia della targa civile MI9590 e indossa quella del Corpo: Vf433. È la prima autopompa dei vigili del fuoco a inchiostrare le pagine di storia del 115. Prima di correre sugli interventi antincendio, tra le bombe degli alleati che piovono dal cielo, il Comando ordina i ritocchi. L'Isotta viene affidata alla ditta Schieppati per adattare la carrozzeria, mentre la ditta Bergomi monta una pompa centrifuga in bronzo modello 2400/15F con adescamento a pistoni. L'auto è pronta per il primo vagito da vigile del fuoco. La quattroruote non è solo un mezzo di soccorso. per i cittadini di Milano l'Isotta è molto di più: è una speranza che corre quando niente lascia credere che ci sia qualcosa da salvare, che possa esserci un poi dopo la distruzione senza distinzione della guerra. Invece l'auto va. La guerra finisce e nasce il mito. Nel 1953 l'Isotta Fraschini è andata in pensione e sistemata, ancora funzionante, nel museo del comando provinciale dei vigili del fuoco di Milano, dove è tutt'ora custodita. Dopo alcuni anni è stata restaurata e portata agli antichi splendori per essere utilizzata come «mezzo storico espositivo» nelle più importanti manifestazioni organizzate dai vigili del fuoco. Ieri era di quelle.

Dai blog