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Raid al bar, c'erano anche due nipoti del boss

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I danni dopo il raid alla Magliana

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Ci sono anche due nipoti di un boss della ex banda della Magliana tra i sei arrestati e i due denunciati per il raid contro il bar di bengalesi. I due hanno 28 e 35 anni, l'ultimo è sorvegliato speciale con obbligo di firma al commissariato. Il loro zio è Enzo Mastropietro, arrestato nel luglio '99 all'aeroporto di Ibiza, in Spagna, mentre si preparava a partire per il Sud America. Mastropietro si era reso latitante dopo la condanna definitiva della Cassazione a 25 anni, per il sequestro e l'omicidio del duca Grazioli Lante della Rovere, nel 1977. Riguardo alla spedizione punitiva alla Magliana, il giudice ha confermato l'arresto dei sei fermati tra martedì e mercoledì. Le indagini sul caso si possono quindi dire chiuse. I carabinieri della stazione Villa Bonelli, coordinati dalla Compagnia Eur, hanno ricostruito la dinamica dei fatti e trovato le armi usate: mazze di ferro e legno. E proprio le impronte digitali trovate sui bastoni, insieme coi riconoscimenti fotografici fatti dai tre feriti (il fratello del titolare e due avventori, tutti bengalesi) hanno consentito ai militari di arrivare in fretta agli arresti. Anche perché alcuni dei picchiatori hanno fatto irruzione a volto scoperto. Anche il movente sembra chiarito. Si trattarebbe di prepotenza e basta, di un'affermazione del gruppo sugli stranieri, iniziata nei mesi scorsi con minacce, scritte ingiuriose sull'auto del titolare del bar («sporco negro vattene) e qualche abuso (all'epoca già denunciato), con la voglia di prendere la merce ad altri bengalesi e di non pagarla. Fino a quando il malcapitato non si è rifiutato di sottostare fuggendo nel bar. Una protezione che gli otto gli hanno fatto pagare cara.

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