Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La memoria è una funzione che va tenuta allenata.

default_image

  • a
  • a
  • a

Così,ecco che la Memoria della Shoah trova nuovi modi per esprimersi e non rischiare di lasciare solo nei libri la storia del nazismo e dei campi di sterminio. Una iniziativa innovativa, in questo senso, è dedicare un sanpietrino di Roma per ogni deportato mai tornato nella Capitale. Una pietra posta di fronte le case di tutti quegli uomini, quelle donne, quei bimbi uccisi. Sarà come inciampare nella memoria. Il progetto, che partirà il 28 gennaio, è stato voluto da Adachiara Zevi, come scriverà nella prossima edizione il mensile della Comunità ebraica di Roma, Shalom, diretto da Giacomo Kahn. I sanpietrini posti a terra saranno identici a tutti gli altri per grandezza, ma sul dorso avranno inciso un nome, una data e saranno di ottone lucente per distinguersi dagli altri. Per le vie della Capitale non troveremo solo cognomi ebraici, ma inciamperemo nelle storie di cattolici, islamici, neri, omosessuali, zingari o perseguitati politici vittime del fascismo e del nazismo. Come spiegato da Shalom, sarà aperto anche uno sportello a cui potranno rivolgersi tutti coloro che intendono ricordare familiari o amici deportati. Sarà come incidere quel dolore nelle vie che percorriamo tutti i giorni. E terremo allenata una Memoria che la storia non può permettersi di perdere.

Dai blog