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Violenza di Capodanno La Mobile: «Ora i test sulla biancheria di lei»

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Oraattendiamo gli esiti degli accertamenti tecnico-scientifici sugli indumenti della ragazza e i risultati delle analisi eseguite nell'ospedale Sant'Andrea. Poi tireremo le somme per definire con precisione il quadro accusatorio». Gli uomini della Squadra mobile di Viterbo incaricati di fare luce sulla violenza sessuale di cui sarebbe stata vittima una ragazza romana di 24 anni la notte di Capodanno, nel castello di Roccalvecce, vicino a Viterbo, hanno ultimato la prima fase delle indagini. «Ieri (mercoledì, ndr) - precisano gli investigatori - abbiamo concluso anche gli interrogatori programmati. Valuteremo nei prossimi giorni se eseguirne altri». Secondo quanto si è appreso, le persone ascoltate finora, una dozzina, avrebbero dichiarato di non essersi accorte di nulla. Alcune hanno definito inverosimile il racconto della ragazza, che si era aggregata all'ultimo momento alla comitiva. Fin dal primo giorno, gli investigatori, guidati dal capo della Mobile viterbese Fabio Zampaglione, hanno circoscritto le loro attenzioni su un gruppetto ristretto di partecipanti alla festa, una settantina in tutto. In particolare, i sospetti sono concentrati su uno di loro, senza tuttavia escludere che all'abuso abbiano preso parte più persone. Per ora il procedimento aperto dal pm Stefano D'Arma resta contro ignoti. Nessuno è stato infatti iscritto nel registro degli indagati.

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