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Internet gratis in 130 zone di Roma

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Si chiamano «hot spot». Sono i punti di accesso dove ci si può collegare a internet senza fili. La connessione wi-fi che permette di entrare sul web con un computer o con un telefonino anche all'aperto. Entro la fine del 2010 Roma ne avrà 250. Tutte gratuite. La Provincia ha già scelto le prime 130, le altre 120 dovranno essere indicate dai Municipi. L'unico a non aver dato la propria adesione è il XIX. Ieri mattina il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ha inaugurato il primo «punto caldo» nel centro storico: in piazza del Popolo, al Caffè Rosati. Ma non occorrerà per forza entrare nel locale per ricevere il segnale. La copertura, infatti, abbraccia tutta la piazza. L'altro hot spot attivo da ieri si trova nel parco Cavallo Pazzo in via Magnaghi alla Garbatella dove si svolgono attività autogestite culturali e per i bambini. L'attivazione delle prime 130 aree avverrà a scaglioni nei prossimi mesi. Gli unici costi (40-50 euro) saranno a carico degli esercizi pubblici che vorranno entrare a far parte della rete «Provincia wi-fi». Ai cittadini basterà iscriversi al momento della prima connessione. Le altre zone che disporranno di questo servizio già a gennaio saranno le aree pedonali del Pigneto, di piazza Anco Marzio a Ostia, di Ponte Milvio e dei giardini di Castel Sant'Angelo. Entusiasta Zingaretti che lo ha definito uno «strumento di modernizzazione che aggredisce il tema del diritto alla rete ed è propedeutico a tanti futuri servizi». Il wi-fi è già stato attivato in altri Comuni della provincia con 200 hot spot e undicimila utenti iscritti. Una delle aree selezionate dalla Provincia è piazza Campitelli. «Abbiamo scelto proprio questa piazza - ha detto Zingaretti - per venire incontro all'assessore Croppi che aveva detto di essere a favore del wi-fi gratuito e aveva espresso il desiderio di averlo nella sede dell'assessorato comunale alla Cultura». Croppi ha ringraziato Zingaretti ma ha invitato il presidente della Provincia a non richiedere la password agli utenti: «La mia - ha spiegato - è un'iniziativa di disobbedienza civile contro la cosiddetta legge Pisanu».

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