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Poste in tilt, romani inferociti

Un ufficio postale

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Il display verde macina numeri su numeri, gli sportelli intasati di gente in attesa di effettuare pagamenti, di spedire semplici raccomandate o di prelevare denaro per i regali di Natale. Dicembre 2009, quartiere Prati: per chi abita in una delle zone più eleganti della Capitale pagare una bolletta alle Poste in questi giorni sta diventando un'impresa disperata a causa dell'improvvisa chiusura della storica filiale di viale Mazzini, a due passi dalla Rai. «A causa di problemi tecnici questo ufficio oggi resterà chiuso», un foglio A4 attaccato all'ingresso della filiale al civico 101 «spiega» la chiusura improvvisa. «Da ieri mattina è chiusa - racconta un venditore ambulante - È dovuta intervenire anche la polizia per far uscire le persone, erano tutti arrabbiatissimi. Già nei giorni scorsi c'erano stati problemi». Con l'ufficio centrale fuori uso, per le altre filiali sono giornate di super lavoro. In piazza Martiri di Belfiore la fila di gente in attesa quasi arriva sul marciapiede. «Ho aspettato oltre due ore per poter prelevare del denaro e riuscire a spedire una raccomandata», racconta Lucia. Sulla macchinetta che fornisce i numeri per l'attesa campeggia un annuncio: «Gli sportelli saranno operativi fino alle ore 14,00. La presenza in sala e l'eventuale prenotazione non garantirà il servizio».

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