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Carico e scarico merci Il traffico può aspettare

Carico e scarico merci. Foto Gmt

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Tra il Pantheon e piazza di Pietra, martedì scorso, si contavano quattro camioncini adibiti al trasporto delle merci, due dei quali, orologio alla mano, hanno sostato oltre 30 minuti sotto l'occhio di un vigile che assisteva alla scena poco lontano. A piazza del Gesù, ieri mattina, altri due camion scaricavano merce per i negozi vicini incuranti che avessero letteralmente bloccato il traffico delle auto in direzione piazza Venezia: piccolo, ma non trascurabile particolare, tenevano il motore acceso. Ed erano da poco passate le 11 del mattino quando il limite alla sosta dei mezzi commerciali, dall'attuale regolamento, scatta alle 10. Stessa scena a Corso Vittorio Emanuele dove ogni giorno i camion si fermano occupando la corsia preferenziale degli autobus e procedono con le normali operazioni di carico e scarico, costringendo i grossi mezzi pubblici a pericolose gincane nel traffico. Così anche a via Nazionale, alle 11 e 30 tre camion poco distanti l'uno dall'altro scaricavano capi di abbigliamento. In zona è ormai noto ed è stato più volte contestato dai residenti il caso di via dei Serpenti, presa d'assalto praticamente ogni mattina da furgoncini in conto proprio. Su questa strada, lunga poche centinaia di metri, è stato calcolato che in una sola mattinata transitano oltre cento veicoli e sono presenti due aree di sosta. Per evitare il caos e le doppie file che sistematicamente si provocano, ce ne vorrebbero almeno 14. E poi via del Corso, largo Argentina, Piazza Borghese. Viviana Di Capua, Presidente dell'Associazione Abitanti del Centro Storico, grida allo scandalo: «È così ogni giorno. Il centro è diventato invivibile, basta fare una passaggiata per accorgersi dei camion che non rispettano gli orari delle operazioni di carico e scarico, sostano dove vogliono, non di rado con i motori accesi contribuendo in questo modo a creare inquinamento. E non si fanno scrupoli a mettersi davanti ai portoni delle abitazioni impedendo il passaggio delle persone». Mentre le piazzole di sosta adibite a queste operazioni assai raramente sono occupate dai mezzi commerciali e quasi sempre da automobili private. Le multe? «Servono a poco - spiegava ieri un vigile a largo Argentina - la cattiva abitudine di sostare in doppia fila e non rispettare gli orari previsti resta anche se multiamo quel determinato camion una volta al giorno». Diverse problematiche contribuiscono a creare questa situazione di caos nel centro di Roma: la movimentazione delle merci effettuate in larga misura in contro proprio, l'elevata frequenza di spostamenti, gli inadeguati coefficienti di riempimento dei veicoli e la carenza di spazi predisposti per tali operazioni. Più volte l'amministrazione comunale ha tentato una soluzione cercando di mettere mano a un piano sul trasporto merci, senza tuttavia venirne a capo. Se ne continua a parlare ancora oggi, ma spiragli all'orizzonte non se ne vedono. Eppure regolarizzare in un altro modo questa materia sembra una priorità non più rimandabile. Dai dati dell'ultimo studio sulla mobilità delle merci realizzato nel 2008 dal Comune di Roma risulta infatti che quotidianamente entrano all'interno delle mura Aureliane 15.148 veicoli commerciali di cui 8.788 fino a 15 quintali, 5.088 fino a 35 e i restanti 1.542 fino a 85 quintali, creando il 6% circa del traffico totale. Ogni giorno vengono così consegnate in centro 15 mila quintali di merce, di cui oltre il 70% destinata agli hotel, ai ristoranti, bar e catering. Solo una percentuale minore di questi mezzi sosta dove dovrebbe, mentre la maggior parte si ferma dove può e più spesso in doppia fila. Altro problema quello dei tempi medi necessari per caricare e scaricare le merci: dai 20 ai 45 minuti. Inevitabili le ripercussioni sul traffico e le continue lamentele di residenti e cittadini.

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