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Brenda, sospetti su un trans

Nella combo di archivio trans legate a Brenda: da sinistra, Barbara, Natalie e China

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Primi sospetti per la morte della trans Brenda e conti che non tornano nella ricostruzione della notte della tragedia. Ieri gli investigatori della Squadra mobile hanno sequestrato gli indumenti del viado Barbara alla ricerca di tracce di sangue e del fumo killer che la notte del 20 si sviluppò nella casa di via dei Due Ponti 180. L'autopsia sul corpo di Brenda ha rilevato alcuni graffi sulle braccia, compatibili con una lite e con atti di autolesionismo, gesti che la vittima commetteva, come la notte del 9 novembre, quando alcuni romeni la scipparono a largo Pirzio Biroli, sulla Cassia, e lei sbattè la testa contro un'auto e poi in ospedale si sfregiò le braccia con le forbici sanitarie. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto procuratore Rodolfo Sabelli, però, vogliono anche verificare l'altra possibile dinamica dei fatti. E cioè che quella notte Barbara possa aver discusso con Brenda perdendo la testa. Barbara era sua amica, ma non ha mai nascosto il lato violento di Brenda. Ha sempre detto che quando bevava era capace anche di puntare il coltello alla gola degli altri connazionali e pretendere soldi. Una prepotenza che agli inizi dell'anno Barbara aveva messo nero su bianco denunciando Brenda per estorsione. L'altro punto che i magistrati vogliono chiarire è l'orologio della tragedia e le troppe versioni che in questi giorni le trans hanno riferito. A questo scopo ieri pomeriggio gli inquirenti hanno voluto mettere a confronto le trans Barbara e Claudia, proprio per ricostruire spostamenti e orari della notte in cui è stata trovata morta Brenda. Anche le due testimoni abitano in via dei Due Ponti 180, in una palazzina a poca distanza dalla scala F. Barbara, tornando dalla Flaminia, dopo l'una e trenta, prima di andare nella zona dell'Acqua Acetosa - dove i viados brasiliani si prostituiscono - è passata da casa mezz'ora prima che divampasse l'incendio nel monolocale di Brenda, verso le 3,30 di quella notte. I magistrati devono verificare la compatibilità tra la versione di Barbara e quella del tassista che ha accompagnato Brenda, dall'Acqua Acetosa a via dei Due Ponti. In procura per tre ore è stato anche sentito il trans China, al secolo Edson Menezes Vascocellos, 36 anni, la mattina processato per direttissima per non aver ottemperato al decreto di espulsione del 20 novembre (confermato dal giudice): ora ha altri cinque giorni di tempo per lasciare il territorio nazionale (anche se deve tornare per l'udienza di gennaio). Anche China avrebbe cercato di ricostruire le ore pirima della morte di Brenda. E, inoltre, avrebbe smentito ai due pm di aver avuto notizia che l'ex presidente della Regione Piero Marrazzo avrebbe dato a Brenda 30 mila euro così come affermato durante l'intervista a Porta a Porta.

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