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Stress da clacson, investe 2 pedoni

L'auto incastrata su Ponte Vittorio

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Un anziano ieri ha investito due persone su ponte Vittorio Emanuele II rischiando di finire nel Tevere con l'auto rimasta in bilico. Non correva e non si è sentito male. Era solo esasperato. Ha pagato il prezzo di un traffico tanto caotico, quanto snervante. Questi i fatti. Alla guida di un'auto che si ferma all'improvviso su ponte Vittorio Emanuele II c'è un 85enne. È l'ora di pranzo. I clacson delle macchine in coda cominciano a gettargli addosso decibel d'insulti. L'uomo cerca di rimettere in moto la Saab. L'auto singhiozza ma non parte. I clacson lo assordano e lo innervosiscono. Gira la chiave nel cruscotto convulsamente premendo sull'acceleratore. Il motore della Saab ringhia. I giri del motore salgono di scatto. L'auto slitta scattando in avanti. Lo sterzo gira verso destra. La Saab sale sul marciapiede. Le gomme scoppiano. Investe due passanti e punta con il muso la balaustra del ponte. Le colonnine di travertino vengono lanciate dal paraurti sul greto del Tevere. L'airbag spinge l'anziano contro il sedile. La travatura di marmo di 3 metri s'aggrappa al perno di ferro che la lega all'altra e resiste all'urto schiacciando il montante destro della berlina blu scuro, fermando la sua corsa. L'uomo alla guida non è ferito. Scende dall'auto. Cercano di aiutarlo ma dice che ce la fa a stare in piedi. I due pedoni investiti, una ragazza romana e un bengalese, sono riversi sul marciapiedi. La giovane cadendo ha sbattuto la testa. Il bengalese è stato colpito di striscio a un braccio. Non sono gravi.  Dopo qualche minuto arrivano le ambulanze. Vengono trasportati in codice giallo al Santo Spirito. L'anziano viene portato al Fatebenefratelli, sull'Isola Tiberina. La Municipale transenna il ponte. Chiuso al traffico. Arrivano i vigili del fuoco con un'autogru per disincastrare la Saab. Il muso dell'auto si specchia nel Tevere. Sui muraglioni i curiosi s'assiepano per godersi lo spettacolo. Una macchina in bilico sul vuoto merita una foto, anzi due. Dopo un'ora dall'incidente il traffico sui lungotevere è bello che impazzito. Sarà così fino al tardo pomeriggio. Le operazioni dei vigili del fuoco sono rallentate dalla storia del ponte, progettato dell'architetto Ennio De Rossi e inaugurato nel 1911. Arrivano anche i sommozzatori a bordo di un canotto. Devono recuperare i "birilli di marmo" scaraventati nel fiume dove l'acqua è più bassa. I danni alla struttura, farà poi sapere la Sovrintendenza del Comune, ammontano a 50mila euro. I sommozzatori affondano le loro maschere nel Tevere e il gorgoglio del fiume cancella dalle loro orecchie i clacson impazziti delle auto che s'inseguono a passo di lumaca 10 metri più su, oltre i platani.

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