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Parla un sopravvissuto «Vedevo solo fumo nero»

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NerinaStolfi «Ho sentito prima un forte odore di bruciato, poi ho cominciato a vedere la stanza che si riempiva di fumo nero. A quel punto ho preso subito un fazzoletto e me lo sono messo davanti alla bocca». Queste sono state le prime parole di Mario Marconi, uno dei feriti dell'incendio divampato ieri mattina nella clinica San Francesco Caracciolo di viale Tirreno, nel quartiere Montesacro. Mario ora è fuori pericolo, ma rimarrà per qualche giorno ricoverato all'ospedale in osservazione finché le sue condizioni non saranno ulteriormente migliorate. L'anziano, uno dei primi ad essere portato in salvo dai soccorritori, è stato subito trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Sandro Pertini. Le sue condizioni non erano gravi poiché non aveva riportato ustioni; dopo gli accertamenti di routine gli è stato diagnosticata una forte intossicazione a causa delle inalazioni di fumo. Ad attenderlo ieri per diverse ore in sala d'attesa del pronto soccorso, i due figli e la nuora. «Finalmente ce l'hanno fatto vedere, ha la maschera dell'ossigeno perché ha dei problemi respiratori, ma tutto sommato sta bene - ha raccontato uno dei due figli. - È ancora un po' scosso per quello che è successo, ma poteva andare molto peggio». Visibilmente sollevati i parenti che, appreso della notizia attraverso la televisione, sono subito accorsi all'istituto. «Arrivati alla clinica – ha raccontato la nuora - abbiamo visto le finestre che bruciavano, ci stava venendo un colpo. Poi ci hanno detto che Mario era stato tratto in salvo e che l'avevano portato al Pertini così siamo corsi qui». Mario, 80 anni, era ricoverato dallo scorso marzo nella casa di cura Caracciolo a seguito di una ischemia che lo aveva reso non più autosufficiente. A causa infatti dei suoi problemi motori, i soccorritori hanno dovuto caricarlo a braccio fuori dalla stanza dove dormiva da solo. La sua camera si trovava nello stesso piano e accanto a quella dove è scoppiato l'incendio e proprio per questo è stato uno dei primi ad uscire dalla clinica ancora in fiamme. Con lui altri sette degenti della casa di cura sono stati rimasti feriti o intossicati nell'incendio. Uno di questi è stato ricoverato anche lui al Pertini in codice giallo per gravi ustioni; gli altri sono invece stati intubati perché intossicati dal fumo e trasferiti al primo piano dell'istituto. Pronti per essere trasferiti in caso di aggravamento, per il momento non destano preoccupazioni. «Avevo tanta paura, poi nel fumo sono apparsi i vigili e mi hanno portato in salvo», ha confessato Mario ai figli appena lo hanno rilasciato dal pronto soccorso.

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