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Rifiuti, pronta la nuova tariffa

rifiuti

Non si pagherà più sui metri quadrati ma sul numero degli inquilini

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Rimodulare la tariffa rifiuti in modo da far pagare secondo gli effettivi abitanti di una casa e non in base ai metri quadrati . Se ne parlava già un anno fa, quando alla vigilia del primo bilancio capitolino firmato Alemanno si cercava di arginare l'enorme perdita registrata nelle casse dell'Ama, dove praticamente era «rimasto» poco più di un milione di euro. Ora, nonostante la ricapitalizzazione e le anticipazioni di cassa del Comune all'azienda capitolina, la rimodulazione della tariffa sui rifiuti torna concretamente sul tavolo di confronto sul bilancio di fine anno che si aprirà domani. Nonostante il piano di rientro del Campidoglio abbia previsto per Ama 168 milioni di euro, il grande piano di rilancio che sta già portando i primi risultati (acquisto di mezzi, riorganizzazione del personale, aumento della frequenza di spazzamento delle strade) e la prospettiva di acquisire discariche proprie, l'Ama «soffre» ancora di perdite milionarie (il 2008 si è chiuso a meno 257 milioni) e di un'evasione altissima sulla tariffa dei rifiuti. Non a caso, nella relazione annuale del collegio dei revisori di l'incasso di sanzioni e interessi sulla Tari era pari a zero, pur avendo crediti per oltre 50 milioni. Ma c'è di più. La rimodulazione della tariffa rifiuti non servirebbe a coprire i buchi di bilancio, o non solo a quello, ma a coprire i costi di un incremento dello spazzamento e della pulizia della città. Stabilire poi la tariffa in base al numero di persone che effettivamente abita una casa (e dunque produce rifiuti) rappresenterebbe una rivoluzione innanzitutto sociale. L'introduzione della tassa di soggiorno o «di scopo» a dir si voglia, aiuterebbe poi i romani a sborsare qualcosa in più, consapevoli che anche il turista che viene a Roma (e dunque produce rifiuti) contribuirà alla pulizia e al decoro della città.

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