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Pd, De Luca è totalmente fuori controllo: insulta Meloni e urla alla polizia

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Torna ad infiammarsi lo scontro fra il premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Ma nel duello irrompe il governatore campano Vincenzo De Luca che, dopo essere sceso in piazza a Roma, attacca la leader di Fratelli d’Italia: «Vada a lavorare lei, str...za». A dare fuoco alle polveri è questa volta l’Autonomia differenziata, riforma ’bandiera’ della Lega e della maggioranza di centrodestra, avversata dalle opposizioni e, in particolare, dal Pd. I dem, con la segretaria Elly Schlein, accusano di volere spaccare il Paese: «Non si è mai vista una patriota che spacca l’Italia. Quella di Roberto Calderoli, votata dal partito di Meloni, è una riforma destinata a lacerare un Paese che invece ha un disperato bisogno di essere ricucito nelle sue fratture e diseguaglianze», dice Schlein intervistata da Repubblica. Secondo Schlein e il Pd le due riforme, quella dell’autonomia differenziata e quella del premierato, «si tengono insieme, sono il frutto di un patto scellerato fra i sedicenti patrioti del nuovo millennio e i leghisti che non hanno mai abbandonato l’aspirazione secessionista. Noi», prosegue la leader dem, «al contrario crediamo che non possa esserci riscatto del Paese senza riscatto del Sud».

 

 

La risposta di Meloni arriva proprio da una regione del Sud. In Calabria per firmare l’accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione, il presidente del Consiglio ribatte: «A chi mi accusa di dividere l’Italia vorrei dire che l’Italia è stata divisa da chi credeva che ci fossero cittadini di serie A e di serie B». E, senza nominare la leader dem, aggiunge: «Leggevo questa mattina un leader di opposizione che diceva che i patrioti abbandonano e tradiscono il Mezzogiorno. Grande rispetto, perché sono stata all’opposizione per tanti anni, ma io penso che ci siano due modi per affrontare il divario» fra Nord e Sud: «C’è il reddito di cittadinanza e le infrastrutture di cittadinanza». E il reddito di cittadinanza, per Meloni, «era la risposta di chi considerava questi territori irrecuperabili».

 

 

Poco dopo, però, Meloni chiama in causa anche Vincenzo De Luca. Il governatore campano è a Roma, per prendere parte alla manifestazione da lui stesso promossa assieme ad altri sindaci e amministratori campani. «Se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare, forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più», osserva Meloni. Parole che, dalla Calabria, risalgono la penisola fino a Roma. De Luca, che nel frattempo si è spostato da piazza Santi Apostoli al Transatlantico di Montecitorio, apprende le parole del premier dai cronisti. E risponde: «È intollerabile questo atteggiamento, centinaia di sindaci che stanno qua e che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione. Lavora tu str**za». «Chiedete che qualcuno venga qui a parlare, altrimenti ci dovete caricare, ci dovete uccidere», sono inoltre le parole che De Luca rivolge a un rappresentante della polizia, che con un cordone di agenti aveva bloccato il passaggio del corteo. Ma è l'insulto che provoca la sollevazione dello stato maggiore di Fratelli d’Italia: «Ci chiediamo se i dirigenti del Pd, a partire dal segretario Schlein, non provino imbarazzo alcuno nel vedere un presidente di Regione espresso da quel partito, insultare, irridere e dileggiare chiunque osi contrastarlo», commenta Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera: «Questo tipo di turpiloquio svela il reale livello della sinistra italiana», aggiunge. E l’omologo del Senato, Lucio Malan, chiama in causa la leader dem: «Ciò che è davvero imbarazzante è il silenzio di Elly Schlein che, continuando a tacere, rende corresponsabile il Pd di tali inaccettabili atteggiamenti».

 

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