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Apostolico, indagine disciplinare in vista. E il governo non cambia il decreto Cutro

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Iolanda Apostolico è uno dei temi caldi nei corridoi del ministero della Giustizia. “Qualcosa accadrà, gli accertamenti sono già iniziati. Non si esclude che da questo lavoro preparatorio possano emergere elementi che inducano all’apertura di un’indagine disciplinare” la soffiata, riferita dal Corriere della Sera, sul caso della giudice che con la sua sentenza è andata contro il decreto Cutro, in particolare sul trattenimento di migranti. E oltre alla magistrata finita al centro delle polemiche per i video della partecipazione ad una manifestazione, anche altri, sempre nel Tribunale di Catania, hanno adottato la stessa linea. Scatenando la reazione del dicastero guidato da Carlo Nordio: “Fanno come i ragazzi a scuola quando il maestro chiede chi è stato e tutti si alzano a coprire l’autore. Anche se si moltiplicassero come il Topolino apprendista stregone - dice una fonte interna - i giudici che non convalidano i trattenimenti, non cambierebbe nulla. Perché per la giudice non è in discussione la mancata convalida, ma, semmai, un’eventuale mancanza di imparzialità”.

 

 

Intanto il governo va avanti ed è pronto a presentare ricorso alla Cassazione per la manca applicazione del decreto sui migranti. Oltre ai contrasti con Catania anche a Firenze sono emersi dei problemi, con la sentenza che ha giudicato la Tunisia un Paese non sicuro. E anche qui arriva una reazione da un esponente dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “Il governo, attraverso il ministero degli Esteri, sulla base di una serie di parametri, stila la lista dei Paesi sicuri e un giudice contesta il lavoro svolto da tutti gli uffici, tutto il corpo diplomatico, i contatti avuti dalla stessa presidente del Consiglio e stabilisce lui che la Tunisia non è un Paese sicuro? Dove lo ha scoperto? Sui video di TikTok?”.

 

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