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Apostolico, la giudice anti-Salvini difesa dalla collega che voleva fare il sindaco

Edoardo Romagnoli
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Con la fine del berlusconismo pensavamo che lo scontro fra magistratura e politica fosse finito. Poi però è arrivato il caso di Iolanda Apostolico a riaprire una ferita che non si era mai completamente rimarginata. Mentre la polemica montava è arrivata la notizia di un altro giudice del Tribunale di Catania, Rosario Cupri, che a sua volta ha liberato altri sei migranti vanificando il provvedimento disposto dal questore di Ragusa. Ai primi due casi se ne aggiunge un terzo. Quello di un’altra giudice Marisa Acagnino, sempre del Tribunale di Catania, anche lei coinvolta in sentenze che vanno contro le recenti misure varate dal governo. Su di lei non è uscito, per ora, nessun video. Ci sono però delle notizie, risalenti al 2013, in cui la magistrata annunciava la volontà di candidarsi a sindaco di Catania. A volerla sullo scranno del primo cittadino della città siciliana era l’ex governatore regionale Rosario Crocetta. Della candidatura poi non se ne fece nulla, ma è ovvio che la notizia presta il fianco a chi, soprattutto nella Lega, continua a sostenere che quelle del Tribunale di Catania sono sentenze politiche più che giuridiche. Nonostante la decisione del magistrato di dimettersi dall’Anm, Associazione nazionale magistrati, in vista della possibile candidatura. Tra l’altro Acagnino si era spesa nei giorni scorsi a difesa della collega Apostolico. «I magistrati applicano solo la legge» aveva dichiarato. Ma partiamo dall’inizio.

 

 

Il 29 settembre il giudice del tribunale di Catania, Iolanda Apostolico, ha disapplicato il decreto del governo Meloni che prevede il trattenimento dei richiedenti asilo nei Cpr. Lo ha fatto in base agli articoli 3 e 10 della Costituzione e soprattutto perché la misura va in contrasto con la normativa europea. La giudice del tribunale siciliano ha accolto il ricorso di un migrante di origini tunisine sbarcato il 20 settembre a Lampedusa e portato nel nuovo centro di Pozzallo in provincia di Ragusa aperto pochi giorni prima proprio per affrontare l’emergenza. A seguire sono stati dichiarati illegittimi i trattenimenti di altre tre persone che si trovavano nella stessa condizione giuridica. La giudice ha disapplicato anche la garanzia finanziaria da 4.938 euro ai richiedenti asilo per evitare la detenzione nei Centri di Permanenza e di Rimpatrio. Una sentenza che aveva fatto discutere e che da molti era stata definita politica più che giuridica. E a supporto di questa tesi la Lega ha pubblicato un video in cui la magistrata veniva immortalata insieme al marito durante una manifestazione del 2018 al porto di Catania in cui protestava contro il governo che non permetteva lo sbarco di migranti dalla nave Diciotti.

 

 

A pubblicare il video per primo è stato proprio Matteo Salvini: «25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Minis t r o dell’Interno. L’estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla "assassini" e "animali" in faccia alla Polizia. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari...». Subito la risposta del deputato catanese della Lega Anastasio Carrà. «Ha ragione il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini: nel video che ha pubblicato questa mattina sui social ci sono volti noti. Sono certo di riconoscere la magistrata di Catania Iolanda Apostolico, che in quel 25 agosto 2018 era su uno molo del porto catanese durante la manifestazione dell’estrema sinistra. La folla gridava assassini e animali in faccia alla polizia per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti. Mi rivolgo pubblicamente alla dottoressa: mi può smentire?». Poi sono emersi anche dei «like» che la magistrata metteva su alcuni post Facebook contro lo stesso Salvini. Ora la questione è: le sentenze sono politiche o no? E ancora, la terzietà di un giudice, che ricordiamo deve apparire imparziale oltre che essere imparziale, prevede la partecipazione e manifestazioni politiche o no?

 

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