Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Calabria, Valditara in visita: “La scuola deve essere un punto di riferimento”

Giuseppe China
  • a
  • a
  • a

San Luca, Platì e Bovalino sono le tre realtà calabresi in cui il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si è recato ieri per visitare altrettanti istituti scolastici. Destinazioni non casuali, anzi scelte volute con tenacia dal titolare del dicastero di viale Trastevere per ribadire che lo Stato non ha paura di andare nei territori, dove è storicamente presente la ’ndrangheta. E che la scuola è il primo presidio di legalità. Senza tralasciare che questi paesi per molto tempo sono stati off-limits per la stampa: più volte infatti le telecamere sono state fatte spegnere e i cronisti cacciati da chi si atteggia a padrone. «Lo Stato è qui insieme a voi. Lo Stato c’è: la Repubblica italiana è una terra meravigliosa. Non dimentichiamoci che - ha detto il ministro Giuseppe Valditara - questa è innanzitutto la terra della Magna Grecia, la terra che ha alle spalle una civiltà millenaria: la civiltà dell’occidente è passata da questi territori, da queste genti. Voi siete alle origini della civiltà occidentale e dovete riscoprire l’orgoglio di tutto questo».

 

 

In realtà quello del ministro Giuseppe Valditara in Calabria è stato un ritorno, visto che pochi mesi fa in questa Regione era stata presentata Agenda Sud, il piano da 265 milioni di euro per combattere i divari territoriali legati alla preparazione dei giovani. «Perché tutte le istituzioni di valutazione come Ocse e Invalsi testimoniano una frattura inaccettabile: quella tra due Paesi, l’Italia del Sud che - ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara - non offre le stesse opportunità formative e quindi lavorative, rispetto ad altre aree del nostro Paese. Bisogna quindi pensare a un intervento straordinario, progressivo solo per Agenda Sud con investimenti significativi, con più docenti, più formati per poter applicare nuove forme didattiche, e ancora estensione del tempo pieno e scuole aperte perché i ragazzi devono stare a scuola e avere la scuola come punto di riferimento: più sport, più teatro più occasioni per stare insieme». Forse al ministero di viale Trastevere hanno gettato le premesse per applicare la strategia del grande intellettuale Gesualdo Bufalino che sosteneva che «la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari».

 

Dai blog