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Governo, ecco i decreti omnibus estivi su taxi, caro voli e intercettazioni

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Taxi, caro voli, granchio blu e la deroga sul tetto dei compensi per i super esperti per il Ponte sullo Stretto. E ancora intercettazioni, stop all'isolamento Covid, più rigore contro chi appicca i roghi: un Consiglio dei ministri durato quasi tre ore vara due decreti 'omnibus', con misure su materie eterogenee, che dovranno passare il vaglio del Quirinale e sulle quali si annuncia battaglia alla ripresa delle Camere, dopo la pausa estiva. Nonostante le critiche delle opposizioni, resta la deroga sui compensi per il Ponte sullo Stretto ma, ha precisato il vicepremier Matteo Salvini, non riguarderà i manager, bensì dirigenti, architetti, ingegneri per "garantire il coinvolgimento dei migliori professionisti". Il centrosinistra protesta, e sfida il premier Meloni sul salario minimo. A sorpresa entra, invece, un prelievo del 40% sugli extraprofitti delle banche, sul quale invece il governo potrebbe trovare una sponda dell'opposizione. È Salvini ad annunciarlo: "Il ministro Giancarlo Giorgetti ha portato in Cdm una norma di equità sociale, cioè un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Tutti gli introiti andranno a due voci: aiuto mutui prima casa, sottoscritti in tempi diversi da quelli attuali, e taglio tasse".

 

 

Quanto al capitolo mobilità, il governo punta ad aumentare fino al 20% le licenze per i Comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale. E contro il caro-voli, le compagnie non potranno più usare l’algoritmo tradizionale per la determinazione delle tariffe nei periodi di picco del traffico. Confermato poi lo stop, trapelato già nei giorni scorsi, all'isolamento per i positivi al Covid: "Abbiamo abrogato l'ultimo divieto", ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Un provvedimento consentito, ha spiegato, "dall'andamento epidemiologico e la disponibilità di vaccini e farmaci", ma il ministero continuerà a monitorare, "se fosse necesario adotteremo tutte le misure".

 

 

C'è poi l'ampio capitolo sulla Giustizia. Il governo interviene di nuovo sulle intercettazioni, per rafforzare lo strumento investigativo nei casi di reati di particolare allarme, come quelli aggravati dal metodo mafioso, ma non solo. Una misura annunciata tre settimane fa, nei giorni in cui l'Italia ricordava la strage di via D'Amelio, per evitare il rischio - sollevato da alcune procure - di mandare in fumo i processi per reati aggravati dal metodo mafioso, dopo il precedente di una sentenza che ha messo in dubbio l'utilizzabilità delle intercettazioni disposte secondo il regime derogatorio previsto per i delitti di criminalità organizzata, per i reati diversi da quelli di associazione mafiosa. Il provvedimento, messo a punto dagli uffici legislativi di Palazzo Chigi e del ministero della Giustizia, estende gli strumenti di indagine usati contro le mafie anche ad altri reati gravi, quando viene contestata la finalità di terrorismo o di agevolare le associazioni di tipo mafioso. E arrivano nuove infrastrutture per custodire le intercettazioni, con gli archivi di 134 procure accentrati in quattro sedi. C'è infine una nuova stretta sugli incendi, con l'aumento delle sanzioni per chi appicca i roghi, che quest'estate hanno distrutto ettari di boschi, soprattutto in Sicilia e Sardegna.

 

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