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Ponte sullo Stretto, tour di Salvini in Europa in cerca di fondi

Dario Martini
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Matteo Salvini andrà a caccia in Europa di eventuali investitori interessati a finanziare il Ponte sullo Stretto. Un «roadshow», come di dice in gergo, «per presentare il progetto e illustrare i vantaggi dell’opera», spiega il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove proprio ieri si è svolto l’incontro con Pat Cox, il coordinatore della Commissione Ue per il corridoio Ten-T Scandinavo-Mediterraneo. I Ten-T non sono altro che le reti transeuropee dei trasporti, un’insieme d'infrastrutture volte a garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita, l’occupazione e la competitività dell’Unione. In questa ottica il Ponte tra Sicilia e Calabria ricopre un tassello fondamentale. Il roadshow partirà dopo gli approfondimenti del progetto, perché il ministro dovrà presentare la versione definitiva. Alla riunione tra Salvini e Cox, erano presenti anche i governatori di Sicilia e Calabria, Renato Schifani e Roberto Occhiuto, oltre ai rappresentanti di Anas, Italferr, Rfi, Fs e Cdp.

 

 

Nei giorni scorsi si è discusso molto nel dibattito politico sui costi dell’opera. Nel Documento di economia e finanza del ministero dell’Economia, infatti, viene spiegato che le risorse per la realizzazione dell’opera andranno trovate con la prossima legge di bilancio. Secondo quanto riporta l’allegato «Infrastrutture» al Def, il costo del Ponte ammonta 13,5 miliardi di euro, ai cui però bisogna aggiungere altri 1,1 miliardi per le opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie, per un totale quindi di 14,6 miliardi. Le opere legate alle connessioni stradali, invece, di minor impatto economico, verranno meglio definite e dettagliate nell’ambito dei prossimi contratti di programma con Anas. Al finanziamento dell’opera si intende provvedere mediante: le risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere, in particolare, sui Fondi per lo Sviluppo e la Coesione; l’individuazione, in sede di definizione della legge di bilancio 2024, della copertura finanziaria pluriennale a carico del bilancio dello Stato; e, infine, i finanziamenti contratti sul mercato nazionale e internazionale. Saranno a tal fine considerate prioritarie, si legge ancora nell’Allegato, le interlocuzioni con finanziatori istituzionali quali la Banca europea degli investimenti e Cassa depositi e prestiti; l’accesso alle sovvenzioni del fondo europeo Cef (Connecting Europe Facility- Cef).

 

 

È proprio in questo quadro che si inserirà il roadshow di Salvini. «Sarà la più grande opera europea dei prossimi anni, un capolavoro di ingegneria. Stiamo progettando modi tempi e finanziamenti per il Ponte - ha spiegato il ministro -. Stiamo spendendo 11 miliardi di euro per aumentare la velocità ferroviaria tra Palermo Catania e Messina, altri 11 tra Salerno e Reggio Calabria. Ma se io devo spendere 22 miliardi e poi ho quel buco in mezzo in cui il buon Dio ci ha messo il mare e devo fermare i treni, smontarli e rimontarli, perdendo un’ora e mezza, non ha senso. Vogliamo rendere competitive le nostre imprese? Si, io penso che dopo 60 anni di chiacchiere la realizzazione di un collegamento tra Palermo, Roma e Berlino sia un diritto che gli italiani hanno». Con i due governatori, a margine della riunione con Cox, Salvini ha fatto il punto della situazione nelle due regioni, in particolare sulla A2 e sulla Ss106 (per la Calabria) e sul commissariamento della A19 per quanto riguarda la Sicilia. Il vertice con il coordinatore della commissione Ue per il Ten-T ha confermato il forte interesse di Bruxelles per la realizzazione dell’opera. Cox ha proposto un nuovo incontro a Bruxelles per approfondire il dossier a livello tecnico e, allo stesso tempo, ha fatto sapere che tornerà a Roma a ottobre. Inoltre, ha assicurato che il 50% dei costi per l’aggiornamento degli studi sull’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina potrà essere coperto dall’Unione europea.

 

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