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Pd-M5S, il matrimonio si fa: già sancita l'alleanza tra Conte e Schlein

Luca De Lellis
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L’alleanza progressista tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle con Enrico Letta non è mai sbocciata. Ora, con l’approdo di Elly Schlein alla segreteria del Pd la situazione è destinata a cambiare. È quanto scritto dal sito “AffariItaliani.it”, che ha raccontato di un principio di accordo già esistente tra il leader dei grillini Giuseppe Conte e l’ex vicepresidente della regione Emilia-Romagna. E, da questa eventuale alleanza, sarebbe tagliato fuori il cosiddetto Terzo Polo di Calenda e Renzi che con i pentastellati non hanno mai avuto un rapporto idilliaco, anzi.

 

 

Quello tra Pd e Cinquestelle consisterebbe quindi in un progetto a lungo termine, con alcune tappe intermedie – le Europee e le Regionali su tutte –, per arrivare uniti alla fine di questa legislatura e cercare di battere alle prossime elezioni politiche l’alleanza di centrodestra guidata dalla premier Giorgia Meloni che ha vinto le ultime. Il sito che ha rivelato il retroscena sostiene che, tuttavia, alle elezioni europee i due partiti si presenteranno ancora separati, ognuno con il proprio simbolo, per toccare con mano i propri rapporti di forza e da lì costruire le fondamenta per una solida e duratura alleanza.

 

 

Con ogni probabilità però il Pd, prima di intraprendere questa strada in maniera convinta, dovrà risolvere i propri conflitti interni che da anni lo immobilizzano. Un patto con i 5 Stelle, infatti, potrebbe portare al rischio scissione di alcune aree, come quella riformista o quella moderata, che faticano a digerire un rapporto stretto con il partito di Conte. E la direzione degli uscenti virerebbe così verso il Terzo Polo. Uno scenario temuto da Schlein, che non vuole rafforzare l’altra parte della bilancia. Il partito unico di Calenda e Renzi, intanto, ha già preso atto della scelta della neo segretaria Dem. Della serie “noi per la nostra strada, quello che fanno con Conte sono affari loro e noi non vogliamo entrarci”. Solo il tempo dirà se questo avvicinamento tra Pd e 5S si tradurrà in quella alleanza progressista di cui sinora si è tanto parlato, ma che fino ad oggi non è mai esistita.

 

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