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Elezioni Friuli, Fedriga doppia Pd e M5S. Salvini raggiante: “Terza vittoria del 2023”

Dario Martini
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Massimiliano Fedriga doppia il candidato di Pd e 5 Stelle. Non ci poteva essere una vittoria più netta. Matteo Salvini celebra il successo in Friuli Venezia Giulia ricordando che è la terza del 2023, dopo Lazio e Lombardia. Il vento di centrodestra continua a soffiare forte, mentre a sinistra l’effetto Schlein non si vede neanche in lontananza. Il governatore della Lega si riconferma con il 64% dei voti, più del doppio di quelli presi dallo sfidante Massimo Moretuzzo (28,5%) sostenuto da Pd, M5S e Alleanza Verdi Sinistra. «Ringrazio gli elettori del Friuli Venezia Giulia per avermi confermato alla guida della Regione - commenta a caldo Fedriga - Un’importante manifestazione di fiducia che rappresenta una grande responsabilità, anche perché sono il primo governatore di questa regione a essere rieletto dai cittadini. Sapere che il lavoro svolto in questi cinque anni, segnati dal Covid e non solo, sia stato così apprezzato dalla gente - ha detto ancora Fedriga - rappresenta un orgoglio e uno sprone per continuare a lavorare ancora più fortemente al fine di conseguire gli obiettivi del nostro programma». La lista di Fedriga presidente prende il 17,6% dei consensi, quella della Lega il 19. Insieme, quindi, vanno oltre il 35%. Il Carroccio è anche il primo partito della Regione, risultato che fa esultare il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon: «È un grandissimo risultato: stiamo lavorando bene e i risultati si vedono». Fratelli d’Italia ottiene il 18,2%, seguita da Forza Italia con il 6,7.

 

 

A Fedriga arrivano anche le congratulazioni di Giorgia Meloni: «Ha lavorato molto bene in questi anni, insieme a tutta la coalizione, e sono certa continuerà a farlo. Una vittoria che premia il modello amministrativo e il buongoverno del centrodestra e che ci sprona a fare sempre meglio». Parole a cui fanno eco quelle di Silvio Berlusconi: «Il buongoverno del centrodestra si conferma ancora una volta vincente. Quindi: Avanti tutta!». Sul fronte avversario, uscito sconfitto, la lista del Pd si ferma al 16,7%, la civica a sostegno di Moretuzzo prende il 6,3, il M5s il 2,4 e Verdi Sinistra il 2. Male il Terzo polo che non supera la soglia di sbarramento del 4%, il suo candidato Alessandro Maran, infatti, si ferma al 2,7. Addirittura peggio di Giorgia Tripoli, del partito no vax, no green pass e no euro, Insieme Liberi, che ottiene il 4,7. Un risultato, quello di Azione e Italia Viva, che impone una riflessione al binomio Renzi-Calenda, dal momento che il calo, rispetto alle Politiche, quando presero l’8,7%, è vistoso.

 

 

In casa Pd, invece si cerca di non drammatizzare. Per Debora Serracchiani, ex presidente della Regione proprio prima di Fedriga, «Moretuzzo è riuscito in condizioni difficili a tenere unita la coalizione di centrosinistra ed è cresciuto molto. Era una partita non facile ma abbiamo messo in campo una coalizione credibile che si è mossa in modo unitario allargando il più possibile il campo del centrosinistra». Anche Moretuzzo, nonostante la netta debacle, si dice soddisfatto: «È un risultato che, inizialmente quando abbiamo iniziato la campagna elettorale, poteva essere ancora peggiore. È una partita complicata, abbiamo fatto un percorso, penso anche interessante e positivo, che ha avuto la capacità di muovere tante persone sul territorio regionale. È evidente che il risultato è netto, ho chiamato Fedriga per fargli i complimenti per il risultato e un in bocca al lupo per il lavoro che lo attende».

 

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