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Il Terzo Polo rischia la marginalità. E Calenda rosica su Meloni e Schlein

Christian Campigli
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Quando due trovano un accordo, c'è sempre un terzo che cerca di ostacolare quell'intesa. Per paura di restar fuori dalle future dinamiche che, da quel giorno in poi, si creeranno. Di perdere potere. E quando non vi riesce, rosica amaramente. Un antico detto che sembra calzare a pennello al vulcanico Carlo Calenda. Il leader di Azione, ieri mattina, è intervenuto alla trasmissione televisiva in onda su La 7, «L'aria che tira». E ha confermato l'indole sanguigna. «Macché. Ma di che stiamo parlando». L'ex Ministro dello Sviluppo Economico si è mostrato come un autentico fiume in piena. E ha reagito con foga ad una innocua domanda, posta dalla conduttrice, Myrta Merlino. Quest'ultima aveva chiesto se il nuovo confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein avrebbe potuto tagliare fuori le altre forze politiche, Terzo Polo in primis. Un ragionamento perfettamente logico, ma non condiviso dal quarantanovenne romano. «Tra Schlein e Meloni hanno il 45% dei votanti, che sono la metà dei cittadini. Ma di che stiamo parlando? Qui si continua a parlare per titoli e per slogan». Ma non basta.

 

 

Calenda si è poi addentrato sull'entusiasmo che, dati e sondaggi alla mano, sta creando il nuovo segretario del Partito Democratico. Un fenomeno passeggero, dovuto alle recenti primarie o un cambiamento radicale, in grado di riportare i dem costantemente oltre il venti per cento? «Anche quando è stato eletto Enrico Letta ho sentito dire le stesse cose, ma sono fenomeni che si sgonfiano nell’arco di poco tempo. Un'alleanza di governo si fa se c'è una base di cose condivise, ma dai rigassificatori all'Ucraina sono tutti temi che dividono me da loro. Come sarebbe governare tutti insieme? Ne nascerebbe un governo incapace di governare. E se l'importante è battere la destra, io dico che così non la si batte e che io non faccio così politica». Non serve essere uno psicologo per capire come Calenda, da politico esperto qual è, oggi dica bianco, ma pensi, in realtà, nero.

 

 

Se il cosiddetto campo progressista, l'alleanza tra Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Sinistra radicale andrà, come sembra, in porto, lo spazio politico per il Terzo Polo si ridurrà. Notevolmente. E, al contrario, il bipolarismo, antitetico per sua natura al Centro, si rafforzerà. Stritolando tutto ciò che non si colloca a destra o a sinistra. Calenda ha infine risposto per le rime a Giuseppe Conte. «Ognuno può esprimere la sua opinione, ma se tu, che hai governato con Salvini facendo i decreti sicurezza, mi dici che ho votato con la destra, una pernacchia te la meriti».

 

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