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Riforma fiscale, spunta la bozza: come cambiano Irpef e Iva. Flat tax per tutti

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La bozza di riforma fiscale a cui sta lavorando il governo, che vorrebbe portare il testo in Consiglio dei ministri entro marzo, contiene le linee guida della rivoluzione dell'erario: tre aliquote Irpef, obiettivo flat tax per tutti entro la fine della legislatura, semplificazione delle aliquote Iva, razionalizzazione degli obblighi di dichiarazione e riordino dei tributi locali .L’esecutivo di Giorgia Meloni prevederebbe di portare la riforma in Parlamento entro maggio, ci sarebbero poi 24 mesi per l’adozione dei decreti delegati dopo il via libera di Camera e Senato.

 

Il testo che circola in queste ore ipotizza la creazione di tre aliquote Irpef per semplificare il sistema e garantire una riduzione della pressione fiscale. Come obiettivo entro la fine della legislatura c’è la possibilità di adottare la flat tax per tutti, con l’estensione di quella incrementale anche ai lavoratori dipendenti. Il progetto di riforma prevede anche la revisione delle tax expenditures, oggi più di 600 voci, con ipotesi di forfettizzazione per scaglioni di reddito, l’equiparazione della no tax area per lavori dipendenti e pensionati e l’estensione della flat tax incrementale anche ai lavoratori dipendenti. 

 

Nella bozza della riforma fiscale, riporta l'Agi, si parla anche di uno stop graduale dell’Irap, con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti. C’è poi l’ipotesi di organizzare una nuova Ires a due aliquote, con l’obiettivo di favorire la capitalizzazione delle imprese italiane e premiare chi investe in nuova occupazione e beni strumentali innovativi. Spazio anche alla razionalizzazione del numero e delle aliquote Iva, nonché della disciplina delle operazioni esenti, secondo i criteri Ue per arivare ad una maggiore omogeneizzazione del trattamento Iva per beni e servizi. La delega, tra le numerose voci, prevede anche un nuovo sistema fiscale per Comuni, Province e Città Metropolitane attraverso un riordino dei tributi locali e la semplificazione degli adempimenti. Possibile l’attribuzione del gettito Imu dei fabbricati D ai Comuni riducendone i trasferimenti erariali.

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