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Il Comune di Firenze diventa gender fluid

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Christian Campigli
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La rivoluzione gender sbarca a Palazzo Vecchio, nella sede del Comune di Firenze. Un cambio di passo che ha sollevato un vespaio di polemiche. Su un tema che, ancora oggi, divide in modo netto destra e sinistra. Gentilissim*, si trasmette la convocazione...”. Così l’invito ricevuto dagli uffici della Direzione del Consiglio comunale. "Siamo allibiti, ma in fondo forse non dovremmo stupirci; dopotutto è stata approvata l’esposizione permanente della bandiera della pace nel Salone dei Duecento, e quest’altra innovazione, stavolta linguistica, è solo il prossimo capitolo dell’amministrazione comunale a guida del Partito Democratico di Elly Schlein”. Parole di fuoco quelle pronunciate dai consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai.

 

 

 

Il capoluogo toscano, dopo la rissa di fronte al liceo Michelangiolo, tra un gruppo di attivisti di Azione Studentesca e alcuni membri dei Collettivi di Sinistra, è stato teatro della manifestazione di sabato scorso. Un corteo nel quale si è officiato il matrimonio politico tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle. Un serpentone lungo il quale si è ufficializzato uno spostamento radicale sulla rive gauche, su posizioni massimaliste e molto vicine a quelle dei movimento Lgbt. “È una questione di forma e di sostanza – ha affermato Emanuele Cocollini (Gruppo Centro) vicepresidente vicario del Consiglio - Sappiamo che, anche in tv, è a rischio l’appellativo "signore e signori", ma almeno nelle comunicazioni ufficiali da parte dell’Amministrazione è doveroso continuare a rivolgersi con gentilissime e gentilissimi. Dante Alighieri si rivolta nella tomba di fronte a questi orrori frutto dell’oltranzismo gender. Se anche le Istituzioni cedono a questa assurda moda che lezione diamo ai nostri giovani che studiano l’italiano a scuola? Porrò la questione nella prossima riunione dell’Ufficio di Presidenza”.

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