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Pd, Schlein azzera il gruppo dirigente: quali teste saltano, i nuovi nomi

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Squadra che vince non si cambia. Ed Elly Schlein per ricostruire il Partito Democratico intende cominciare da chi le è stato vicino in questa lunga marcia che l’ha portata al Nazareno. Alessandro Zan, il deputato padre del disegno di legge contro l’omotransfobia, e animatore dei social di Schlein in questa campagna, potrebbe avere come delega in segreteria proprio quella dei diritti, magari allargata ad altri temi connessi. Stefania Bonaldi, sindaca di Crema, sarà con ogni probabilità responsabile dei Territori. Marco Furfaro, deputato e coordinatore della mozione, potrebbe finire a fare il vicesegretario, mentre Marco Sarracino, responsabile organizzazione della mozione potrebbe arrivare in segreteria con la stessa delega. 

 

 

Capitolo gruppi parlamentari del Pd: Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, rispettivamente capogruppo di Camera e Senato, si erano viste prorogare il mandato dopo le elezioni politiche, «fino all’elezione della nuova segreteria», aveva fatto sapere Letta. Il nome più accreditato per succedere a Malpezzi a Palazzo Madama è quello di Francesco Boccia, già responsabile delle relazioni politiche della mozione Schlein. Ma si fa anche il nome di Cecilia D’Elia, portavoce della conferenza delle donne dem. Alla Camera in pole ci nomi di due deputate vicinissime a Schlein: Chiara Braga e Chiara Gribaudo. Ma si vocifera anche di Michela Di Biase. L’idea, a quanto si riferisce all’Adnkronos, è quella di lavorare «sul pacchetto completo» e con ogni probabilità prima di una settimana non se ne farà nulla. Anche perché va intanto sciolto il nodo dei rapporti con la minoranza, l’area Bonaccini sconfitta al congresso Pd. E, si spiega, per definire il pacchetto completo «dipende molto da che tipo di accordo si fa con la minoranza e se si farà una segreteria unitaria o meno».

 

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