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Superbonus, Gasparri punta i piedi: “No alla fiducia. Tuteliamo chi ha iniziato i lavori”

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Il decreto sul Superbonus è argomento di discussione all’interno della maggioranza di centrodestra. A parlare della questione è Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che è stato intervistato da Repubblica: “Sono certo che il governo integrerà il decreto e non impedirà il confronto in Parlamento. Ha già aperto al dialogo in tal senso. Famiglie e imprese vanno tutelate. Ma attenzione, noi stiamo solo rimediando ai disastri creati dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle. La situazione stava degenerando a causa degli errori ben noti nel varare questa misura fatti dal governo Conte II sostenuto da dem e 5 stelle. Ma ci rendiamo conto che in ballo c'è una cifra colossale superiore ai 100 miliardi di euro che rischia di gravare sul nostro debito pubblico facendo saltare i conti del Paese? Il governo doveva intervenire per salvare i conti e il decreto varato dal Consiglio dei ministri va in questa direzione”.

 

 

“Auspichiamo - dice l’esponente di Forza Italia - che si possano attivare dei meccanismi per continuare la cessione dei crediti dei lavori già avviati tutelando al massimo imprese e famiglie. Chiediamo che venga previsto un coinvolgimento di Eurostat per certificare che non crescerà con queste operazioni il valore del debito pubblico. Di fronte a un incendio il governo aveva l'obbligo di prendere l'estintore e spegnerlo. E questo incendio è stato acceso da Pd e 5 stelle con una operazione demagogica che sta rischiando di travolgere i conti pubblici. Al presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ricordo che è stato il governo Berlusconi molti anni fa a inventare gli sgravi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, ma quei provvedimenti prevedevano dei tetti. Detto questo, sulla fiducia non mettiamo il carro davanti ai buoi. Non penso ci sarà alcuna fiducia e adesso avremo sessanta giorni in Parlamento per fare le modifiche opportune. Sono certo  - chiosa Gasparri - che il governo ha tutta la volontà di fare delle modifiche, e semmai dovesse mettere la fiducia la metterà su un testo rivisto dalle commissioni in Parlamento”.

 

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