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Conte rinnova il contratto da 300mila euro a Grillo. Ma nel Movimento scoppia la rivolta

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Il contratto da comunicatore stipulato da Beppe Grillo con il Movimento 5 Stelle sarà rinnovato. E così il comico potrà incassare anche nel prossino anni i trecentomila euro elargiti generosamente dal partito guidato da Giuseppe Conte.

A svelarlo è Lorenzo De Cicco su Repubblica, che però dà conto anche dei malumori crescenti nel M5s nei confronti del fondatore, e basati sostanzialmente su due aspetti: il primo è la pressoché totale assenza di Grillo dalla campagna elettorale per le Politiche, il secondo è il fatto che sil blog del comico compaiano sempre gli stessi vecchi post, assai criptici, che poco sembrano avere a che fare con la reale attività dei pentastellati in Parlamento.

Obiezioni che però sarebbero state respinte da Conte, probabilmente convinto che versare un cospicuo stipendio al vulcanico fondatore serva anche a subire meno manovre di disturbo in una leadership che l'avvocato esercita da sovrano assoluto. Il buon risultato ottenuto alle Politiche, con l'elezione di una ottantina di parlamentari, consente peraltro maggiori margini finanziari di manovra, grazie ai contributi erogati da Camera e Senato. Ed è da quei fondi che Conte dovrebbe attingere anche per garantire uno stipendio da consulenti dei gruppi parlamentari per i grandi ex che si sono spesi in campagna elettorale, come Crimi e Taverna. Anche se c'è chi vocifera che ci sia più di qualche mugugno per l'entità della cifra: tremila euro al mese, rispetto agli oltre diecimila incassati quando erano onorevoli, sono un boccone amaro da mandare giù.

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