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Pd, è faida anche sulle primarie: nessun accordo sulla votazione online

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Luigi Frasca
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Il Pd arriva allo scontro sulle regole del congresso. Non bastano due riunioni tra i rappresentanti delle quattro mozioni congressuali per trovare una quadra. Il nodo da sciogliere resta quello delle voto online per le primarie. La proposta, avanzata da Elly Schlein come via «complementare» alle preferenze da esprimere nei gazebo, infatti non vede favorevoli Stefano Bonaccini e Paola De Micheli e anche Gianni Cuperlo non nasconde alcuni dubbi.

«Il Pd ha già provato questo sistema per le primarie dei candidati sindaco di Roma, Bologna e Torino - insiste l'ex vicepresidente dell'Emilia Romagba - e ha poco a che fare con il sistema adottato da altri partiti e movimenti, perché è un sistema sicuro, attraverso l'identificazione certa, con lo Spid». Una prima fumata nera tra gli sherpa, andata in scena nella riunione del mattino, costringe il Nazareno a intervenire.

«L'obiettivo, in linea con il profilo di terzietà e garanzia che Enrico Letta intende mantenere - viene fatto filtrare - è arrivare alla Direzione con una soluzione condivisa tra tutti i candidati sulle regole del Congresso e la data delle primarie».

 

Per questa ragione, è la linea, il Nazareno non sosterrà proposte che non siano sostenute da tutti. «Le regole del congresso devono essere condivise. Questa è stata fin dall'inizio la nostra stella polare. Niente forzature e niente lacerazioni. Serve senso di responsabilità per non guastare un percorso - che tra l'altro ha portato oltre 18.000 persone a dire la propria e a impegnarsi con i questionari della "Bussola" - con fratture che in questo momento vanno assolutamente evitate». Letta chiama direttamente i quattro candidati per tentare una mediazione e nel pomeriggio l'accordo sembra vicino ma nella riunione tra gli sherpa della sera è ancora stallo. «Stiamo trattando alla ricerca di una soluzione unitaria», insistono del Nazareno e la trattativa va avanti a oltranza. Schlein e i suoi sostenitori vogliono la conta nella direzione prevista per oggi: «Altro che Letta arbitro e garante di tutti attaccano - in nome dell'unanimismo decide lui».

 

«Decidere tutti insieme è il modo di rispettare il percorso fatto sin qui», la replica. Anche dalla parti di Bonaccini i toni si alzano: «Le regole del nostro congresso sono già state cambiate per consentire a chi non era del Partito democratico di partecipare a questo percorso. La sola ipotesi che si possa spaccare il partito, per cambiarle ancora a congresso già in corso, anziché confrontarsi su come rilanciarlo, sarebbe sciagurata», recita una nota del comitato, mentre tra i sostenitori del governatore emiliano c'è chi teme che il voto on line possa essere condizionato da presenze M5S, «data anche la consuetudine che hanno i sostenitori pentastellati con questo tipo di strumento». Tutto quindi verrà stabito dalla direzione di oggi. E se si andrà alla conta il voto on line potrebbe avere una chance.

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