Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Partito unico del centrodestra, l'apertura di Antonio Tajani: è un'idea per il futuro

  • a
  • a
  • a

Partito unico del centrodestra. Se ne parla da tempo. Alcuni sono d'accordo, altri meno. Ma certamente il tema è sul tavolo delle trattative. In Italia si discute di una federazione o di un possibile partito unico del centrodestra, lo vuole Berlusconi, meno la Meloni. Il sottosegretario Fazzolari ha chiuso all’idea. Dice che non è in campo. Lei che ne pensa? «È un’idea per il futuro, non per domani mattina. Vinceremo nel Lazio e in Lombardia anche senza partito unico, quella di Berlusconi è un’idea lungimirante che va costruita con un dialogo e senza pregiudizi. Ci confronteremo e decideremo, sarebbe lo strumento ideale per consolidare una collaborazione che va avanti da tanti anni». Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, interpellato, in un’intervista al Corriere della Sera, sul progetto di una federazione o di un possibile partito unico del centrodestra.

 

 

 

In vista delle elezioni europee del prossimo anno, «l’importante è che ci sia una coalizione solida, nonostante il proporzionale puro delle elezioni europee. Berlusconi resta il padre del centrodestra, è alla sua visione strategica che si deve la vittoria alle Politiche dell’attuale coalizione». Sul rischio poi di un’opa di Fratelli d’Italia su Forza Italia, «Io non vedo questi rischi, siamo una coalizione plurale, non soffro di complessi né di superiorità né di inferiorità, ridurre il nostro lavoro ai soli rapporti di forza è sbagliato, parliamo di idee e politica non solo di numeri, ora dobbiamo fare tante cose a cominciare dalla riforma della burocrazia, abbiamo un’agenda molto lunga», sottolinea Tajani. Presidenzialismo, forse premierato, comunque una riforma costituzionale: su questo Forza Italia è d’accordo con Fratelli d'Italia e Lega? «Berlusconi - risponde Tajani - ha parlato di presidenzialismo, ma è solo il titolo, il ministro Casellati sta lavorando sulle singole proposte, le riforme si fanno con numeri larghi e il confronto parlamentare con l’opposizione. È importante che le opposizioni non pongano veti, vedremo quale sarà la migliore forma per rendere più forte la funzione esecutiva e il coinvolgimento degli italiani».

Dai blog