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Maria Teresa Bellucci, viceministra al Lavoro: sul Reddito lo Stato rischia di perdere il controllo

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La riforma del reddito di cittadinanza fa discutere politica e società civile. Sul tema interviene anche Maria Teresa Bellucci, viceministra al lavoro e al Welfare, che è stata intervistata da "Avvenire". Dal prossimo primo agosto il Reddito di cittadinanza potrebbe venir tolto a 800mila persone e il viceministro al Lavoro spiega che «la legge di Bilancio interviene per andare a regolare uno strumento sul quale lo Stato rischiava di perdere il controllo, come testimoniato dalle circa 240mila domande respinte, grazie all’introduzione dei controlli ex ante, per mancanza della residenza nel nostro Paese oppure per false od omesse dichiarazioni sullo stato lavorativo dei componenti del nucleo familiare, a cui si sommano altre 50mila che sono state sospese e sottoposte a ulteriori controlli. La nostra volontà di riformare il Reddito - a prescindere da come verrà ribattezzato - nasce dalla necessità di introdurre misure atte a dare reali risposte in materia di povertà, unitamente alla centralità dell’inclusione sociale e di intervenire in modo efficace sulle politiche attive del lavoro. II ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali affronterà il tema della riforma con la massima attenzione e cautela, siamo consapevoli degli interessi e bisogni in gioco. Ci faremo trovare pronti».

 

 

 

Bellucci sottolinea che «il governo non ha intenzione di dimenticare chi ha bisogno di sostegno economico, specialmente se si trova in particolari condizioni di difficoltà con figli a carico, persone disabili in famiglia o anziani. Il nuovo strumento guarderà con la massima attenzione a tutti coloro che non possono fare a meno del welfare, il quale non deve essere confuso con mero assistenzialismo e deve vedere il pieno coinvolgimento degli enti locali e del privato sociale. Chi ci accusa di attuare una "caccia al povero" alimenta la disinformazione e sfrutta il disagio sociale per soli fini elettorali».

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