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Il Senato approva il decreto rave

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Con 92 sì, 75 no e un astenuto l’Aula del Senato ha approvato il dl Rave. Il provvedimento passa all’esame della Camera. Contro il decreto hanno votato le opposizioni. Il testo introduce, fra l’altro, l’articolo 633-bis nel Codice penale e prevede la reclusione da tre a sei anni e la multa da euro 1.000 a euro 10.000 per «chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento», quando dall’invasione «deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello Stato dei luoghi».

 

 

 

Prescritta la confisca «delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato» e «delle cose che ne sono il prodotto o il profitto». Il provvedimento incide anche sulla disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo. Ai benefici penitenziari sono ammessi anche i condannati per reati contro la Pubblica amministrazione, dalla concussione alla corruzione al peculato, anche se non hanno collaborato con la giustizia. Sospese fino al 30 giugno le sanzioni per i non vaccinati da Covid. Il testo incide anche sulle ultime disposizioni che prescrivono l’impiego della certificazione verde Covid-19 per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nonchè ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere. Vengono abrogate, ad esempio, a decorrere dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, le previsioni per le quali l’accesso è consentito solo a soggetti muniti di green pass.

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