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Otto e mezzo, Gratteri sul decreto anti rave spiazza Giannini: "Ti vuoi drogare? Lo fai..."

Giada Oricchio
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“Il governo Meloni non ha sbagliato sui rave. Ti vuoi drogare? Lo fai a casa tua”. Così Nicola Gratteri promuove il decreto che ha introdotto il reato di raduno abusivo dopo lo sgombero di un’area vicino Modena a fine ottobre. Il procuratore capo di Catanzaro, ospite del talk politico di LA7 “Otto e Mezzo”, giovedì 24 novembre, si è detto d’accordo con il ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio sulla necessità di depenalizzare alcuni reati a patto che contestualmente vengano erogate sanzioni amministrative.

Poi è sceso nel dettaglio del primo atto dell’esecutivo del premier Meloni e ne ha spiegato la ratio: “La norma è stata scritta in fretta e in modo non tecnicamente impeccabile, questo è vero. Tutti avete gridato allo scandalo sulla pena alta di 6 anni, ma quella pena edittale non significa che ci sarà una simile condanna, significa che si possono fare le intercettazioni. Andava mantenuta, era giusta! Solo con le intercettazioni prima del raduno posso capire se si sta organizzando qualcosa di sbagliato”.

Il direttore de “La Stampa”, Massimo Giannini, ha azzardato un: “Ma non è un po’ esagerato per una festa?” e Gratteri lo ha silenziato: “Quest’estate c’è stato un rave a Viterbo e il proprietario dell’area ha subito 300mila euro di danni. Questo non è tollerabile. Mettiamoci nei panni di un povero disgraziato che si è visto invadere terreni e campi, che ha subito una devastazione e una serie di furti. Perché dobbiamo tollerare queste cose? Ci sono le discoteche”.

Il procuratore ha travolto lo studio con il suo piglio deciso: “Io non posso consentire a qualcuno di occupare spazi privati perché si vuole drogare o sentire musica. Ti droghi? Lo fai a casa tua e nelle tue proprietà private! Dobbiamo avere rispetto del lavoro e delle proprietà altrui. Le intercettazioni sono una tecnica di indagine e si fanno sulle persone che pensiamo stiano commettendo un reato, certo non abbiamo tempo per ascoltare chi non rappresenta un rischio”.

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