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Assalto alla manovra, tante richieste strampalate: dalla difesa del dna sardo alla nutrizione vegetale

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Pier Paolo La Rosa
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Una vera e propria selva di micro interventi. Non si possono definire altrimenti un bel po' di emendamenti, presentati nella competente commissione a Montecitorio, alla prima legge di Bilancio varata dal governo di Giorgia Meloni. Un copione, del resto, che si ripete ogni anno. E così, anche stavolta, i deputati si sono sbizzarriti, con richieste spesso e volentieri legate al territorio di provenienza e che non tengono conto della delicata situazione economico-finanziaria in corso, tra inflazione alle stelle ed un caro energia che continua inesorabilmente a mordere. È vero che ci sarà una "tagliola" da parte degli uffici preposti, relativa all'ammissibilità delle misure, ma i parlamentari non si sono certo risparmiati in termini di fantasia. Troviamo, quindi, l'autorizzazione di spesa di 200.000 euro a decorrere dall'anno 2023, chiesta dal Movimento 5 stelle, per il finanziamento dell'associazione dell'Identità Ogliastrina e della Barbagia di Seulo, un Comune in Sardegna di circa 800 abitanti, «al fine di continuare a promuovere e valorizzare il peculiare patrimonio genetico sardo». Tra le proposte di modifica sempre del M5S c'è anche quella che prevede un incremento di 200mila euro annui, a decorrere dall'anno prossimo, del contributo all'associazione culturale Villa Vigoni, centro italo-tedesco per il dialogo europeo, con sede a Menaggio, sul lago di Como. I pentastellati, guidati dal loro leader, Giuseppe Conte, mirano poi in alto, alla «reintroduzione del programma di attribuzione di rimborsi in denaro», l'ormai celebre e quasi mitologico cashback. «Al fine di incentivare l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, il programma di attribuzione di rimborsi in denaro per acquisti effettuati mediante l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici è ripristinato a decorrere dal 1° giugno 2023 per gli acquisti effettuati con riferimento ai seguenti periodi: dal 1° giugno 2023 al 31 dicembre 2023; dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024; dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2024», è scritto nella proposta di modifica che reca, come prima firma, quella dell'ex presidente del Consiglio, con uno stanziamento di risorse pari a ben 3 miliardi di euro per gli anni 2023 e 2024.

 

 

Ci sono, inoltre, questioni sempiterne, che si trascinano da tanti, troppi anni, come il completamento invocato dal Pd della ricostruzione nei Comuni colpiti dagli eventi sismici in Irpinia e Basilicata del 1980 e del 1981, con la costituzione da parte delle regioni Campania e Basilicata di un fondo unico. I deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, dal canto loro, capitanati da Nicola Fratoianni, non demordono e rilanciano la battaglia storica sulla cannabis, presentando un emendamento in cui, nientemeno, «la coltivazione, la lavorazione, l'introduzione, l'importazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica». Alleanza Verdi e Sinistra che torna anche su un vecchio pallino, come la patrimoniale, evocando l'istituzione di un'imposta straordinaria sui grandi patrimoni. «Limitatamente all'anno 2023 è istituita un'imposta straordinaria sui grandi patrimoni, la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 25 milioni di euro derivante dalla somma delle attività mobiliari e immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all'estero, da persone fisiche, la cui aliquota è stabilita in misura pari al 5 per cento», recita la proposta di modifica a prima firma Angelo Bonelli. Contributo di solidarietà «da destinare al trasporto pubblico e al lavoro per i giovani», spiegava qualche giorno fa su Twitter lo stesso Bonelli.

 

 

Non mancano, naturalmente, le iniziative culturali, come quella leghista per l'istituzione di un Comitato nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della morte del pittore Luca Signorelli, con l'attribuzione di un contributo complessivo pari a 1 milione di euro per l'anno 2023. Spazio, infine, secondo quanto si legge in un emendamento di FdI, alle disposizioni per «rendere progressivamente accessibile a tutte le fasce di reddito la nutrizione bilanciata anche attraverso l'apporto fornito dalle proteine vegetali», con maggiori oneri derivanti pari a 30 milioni di euro per l'anno 2023.

 

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