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Ponte sullo Stretto, la Ue dà il via libera al finanziamento. Salvini raggiante: passaggio storico

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Il ponte sullo Stretto riceve un primo sì dalla Commissione europea, che si è detta pronta a finanziare la prima fase di realizzazione. Non che prima l'opera non fosse vista con attenzione dall'Ue. Anzi è sempre stata inserita nel corridoio Scandinavia-Mediterraneo, dalla Finlandia a Malta, che assieme agli altri otto corridoi costituiscono la rete Ten-T delle direttive da sviluppare per migliorare i trasporti nell'Ue. Il governo Meloni vuole riesumare l'idea del Ponte di Messina e il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, ne ha parlato ieri sera con la commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean, e lo ha ripetuto sia nel suo intervento al Consiglio Ue di oggi, sia nei bilaterali con gli omologhi francese e tedesco. "L'attuale governo dopo 54 anni di mancati sforzi ha tutta l'intenzione di avere un collegamento stabile fra Sicilia e Calabria, fra Italia e Europa, per il completamento di quel corridoio Scandinavia-Mediterraneo", ha affermato il leader della Lega parlando ai ministri dei Trasporti. "Noi stiamo investendo sulla progettazione e per avere tempi certi e finanziamenti certi". La risposta della Commissione non si è fatta attendere. "Il cosiddetto ponte di Messina fa parte della rete Ten-T, è compreso come collegamento essenziale. Cosa si discute, a parte l'inclusione che era già stata fatta, è il prossimo passo", ha affermato la commissaria Valean nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Trasporti. "Noi siamo pronti e ci aspettiamo un buon progetto, solido, per finanziare la prima fase dello studio di fattibilità in modo che il progetto effettivamente decolli", ha aggiunto, "perché oltre ad avere una linea o un'intenzione su una mappa, quello che serve è un progetto e che poi si inizi il lavoro in fase di preparazione e in tempo per la costruzione stessa".

 

 

Il fattore tempo è importante, come quello finanziario. Le opere inserite nei corridoi Ten-t hanno infatti una prima grande scadenza, quella Core Network (rete centrale), il cui completamento è programmato per il 2030. Salvini, che parla di "passaggio storico", vorrebbe vedere avviare i cantieri entro due anni. La prima cosa da fare è riesumare la società messa in liquidazione nel 2013 dal governo Monti e poi decidere quale progetto adottare, magari aggiornando uno dei tanti progetti realizzati in passato. "E' una priorità per me, per il governo e per milioni di italiani ed è di estremo interesse per la Commissione europea e per molti colleghi di altri paesi che lo vedono come un completamento di un corridoio europeo fondamentale", assicura. Ora la Commissione è disposta a finanziare gli studi di progettazione, almeno per il momento, che non rappresentano una parte trascurabile, ma, viste le esperienze del passato, vuole vederci chiaro su solidità del progetto e tempi certi di realizzazione.

 

 

D'altronde il ponte di Øresund, il più lungo d'Europa, che collega Malmo a Copenaghen, Svezia e Danimarca, faceva parte dello stesso corridoio ed ha ricevuto finanziamenti Ue. Seppure in condizioni geografiche differenti, il ponte è lungo più del doppio della distanza tra Calabria e Messina (7,8 km contro i 3,3 del caso italiano) ed è stato realizzato in 15 anni con un costo di progetto di 2,7 miliardi di euro, contro un costo potenziale del Ponte di Messina di 3,5-4 miliardi. Recentemente in Croazia è stato inaugurato il Ponte di Sabbioncello, che collega l'estremità meridionale con il resto del Paese, evitando il passaggio nella Bosnia Erzegovina. Non una zona molto popolata, eppure è stato pagato dall'Ue per l'85% dei suoi costi, ovvero 420 milioni di euro.

 

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