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Francia-Italia, prove di disgelo dopo la tensione sui migranti: il gesto di Mattarella

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Una «autentica amicizia» che «va alimentata nell’interesse comune dei due Paesi e, insieme, dell’Ue». Sergio Mattarella celebra il primo anno dalla firma del Trattato del Quirinale tra Emmanuel Macron e l’allora primo ministro Mario Draghi, con un cinguettio che richiama quello del suo omologo francese, Emmanuel Macron, pubblicato su Twitter in mattinata. «In questo giorno - scrive il presidente francese - invio un messaggio di profonda amicizia al popolo italiano». Una ‘doppietta’ che per i toni sembra ricalcare il comunicato ‘quasi’ congiunto del 14 novembre scorso quando, per sedare le frizioni tra Roma e Parigi sui migranti, Quirinale ed Eliseo annunciarono la telefonata distensiva tra i due capi di Stato, che avevano condiviso «la necessità che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore sia in ambito bilaterale sia dell’Unione Europea». 

 

 

E anche questa volta Mattarella e Macron si muovono praticamente all’unisono e mai data fu così propizia per rinnovare la sintonia e l’intesa. Sul tema dei migranti, di fatto, i nervi tra Italia e Francia continuano a essere tesi. La riunione di venerdì a Bruxelles tra i ministri dell’interno europei, non ha sortito soluzoni - come ampiamente annunciato - piuttosto ha indurito le posizioni di tutti gli attori in campo, soprattutto quelle di Matteo Piantedosi e Gérald Darmanin, con quest’ultimo che ha lasciato la riunione lanciando un avvertimento: «Fino a quando Roma non rispetterà il diritto marittimo» Parigi «non accoglierà richiedenti asilo, sbarcati in Italia». E sulla scia di una ‘distanza’ sui migranti tra Italia e Francia, si nota l’avvicinamento di Parigi a Berlino sul fronte della crisi energetica, con tanto dichiarazione politica di ‘mutuo soccorso’ tra i due Paesi. 

 

 

E in questa cornice è opportuno togliere, dunque, un po’ di polvere alla fotografia simbolo del 25 novembre dello scorso anno quando Mattarella fece da ‘raccordo’, stringendo con le sue mani quella di Macron e dell’allora primo ministro Mario Draghi. I due presidenti tornano quasi a smentire distanze incolmabili e strappi irricucibili. L’ennesimo atto della distensione con Mattarella che ancora una volta rimarca il ruolo di ‘garanzia’, anche di quella intesa, che oggi non deve essere dispersa.

 

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