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Stefano Bonaccini si candida alla segreteria Pd: non ho bisogno delle correnti

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Stefano Bonaccini si candida alla segreteria del Pd. Il presidente della Regione Emilia Romagna scioglie la riserva e prova a vincere la corsa per il Nazareno. Per ora se la dovrà vedere con altre due donne: Elly Schlein e Paola De Micheli. «Ho deciso di candidarmi alla segreteria del Partito Democratico. È il momento di esserci, di impegnarsi, di partecipare. E di farlo insieme. Per il Pd. Per il Paese». Così su Facebook il presidente della Regione dell’Emilia Romagna.

 

 

 

«Non chiederò a nessuna corrente di sostenermi né accetterò il sostegno di qualsivoglia corrente. Io non mi sono mai iscritto ad una corrente e lo voglio dire ai più giovani: si vive benissimo lo stesso, direi anche meglio». È uno dei punti centrali del discorso di Stefano Bonaccini nel presentare la sua candidatura alla segreteria del Pd. E ha evocato un ritorno «all’antico: non possiamo più permetterci di selezionare le classi dirigenti attraverso le correnti. Né di organizzare il partito stesso e il suo funzionamento attraverso le correnti. Né di fare le candidature per correnti. Semplicemente perché il meccanismo, come abbiamo visto, non funziona: alla lunga non seleziona il merito ma la fedeltà, non produce unità e sintesi ma frammentazione, non porta consensi ma, anzi, ne fa perdere. E si può lo stesso trovare lo spazio per fare cose importanti». «Io credo - ha poi chiuso Bonaccini - che serva un gruppo dirigente nuovo. E noi lo abbiamo nel territorio, nelle Regioni, nei Comuni. C’è una classe dirigente diffusa che può e deve essere valorizzata».

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