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Centrodestra, retroscena sui ministri: "Squadra pronta". L'asso nella manica

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Il centrodestra ragiona sui possibili scenari del futuro governo e sulla squadra dei ministri a tre giorni dalle elezioni del 25 settembre. Ma l'ultima parola spetterà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, soprattutto per quanto riguarda i ministeri chiave: Interni, Esteri, Economia e Giustizia.

Secondo un retroscena pubblicato dalla testata affariitaliani.it uno dei massimi esponenti di Fratelli d'Italia avrebbe risposto con una battuta sull'ipotesi di un veto su Matteo Salvini alla guida del dicastero degli Interni e come vicepremier di un eventuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni. "Più che i veti contano i voti" avrebbe detto l'esponente di Fratelli d'Italia facendo intendere che saranno le percentuali raggiunte dai singoli partiti a determinare le scelte per un futuro esecutivo guidato dal centrodestra.

L'obiettivo del leader della Lega Salvini sarebbe quello di tornare al Viminale per ripristinare immediatamente i decreti Sicurezza. Secondo il retroscena pubblicato da affariitaliani fonti del Carroccio spiegano che Salvini vorrebbe Edoardo Rixi alla guida del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e Giulia Bongiorno alla Giustizia. Ci sarebbe anche la conferma di Giancarlo Giorgetti al Mise e di Massimo Garavaglia (o Gian Marco Centinaio) al Turismo, oltre a Erika Stefani alla Disabilità. Ma secondo Fratelli d'Italia saranno i numeri a decidere gli equilibri del futuro esecutivo. "E magari vogliono anche la presidenza di una delle due Camere?" avrebbero ironizzato da Fratelli d'Italia. Quindi numeri alla mano, sempre nel campo delle ipotesi, se la Lega dovesse raggiungere e magari superare il 15%, le richieste del Carroccio avrebbero più forza, considerato che la leader di Fratelli d'Italia vorrebbe Carlo Nordio alla Giustizia (e in quel caso Bongiorno potrebbe essere dirottata sulla Pubblica amministrazione). Secondo il Ministero dell'Economia e delle Finanze, se Giorgia Meloni non dovesse riuscire a convincere Fabio Panetta, il piano B sarebbe quello di giocare la carta Giulio Tremonti. Mentre per la Farnesina sembra sicuro Giulio Terzi di Sant'Agata. Se la Lega dovesse scendere al 10% (o addirittura sotto)  potrebbe essere messa in discussione la poltrona di Salvini al Viminale.

Per Forza Italia, invece, l'obiettivo sarebbe quello di avere Antonio Tajani a Palazzo Chigi come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Il partito di Silvio Berlusconi punterebbe a un ruolo importante nel governo per Alessandro Cattaneo e Anna Maria Bernini, oltre alla conferma di Maria Elisabetta Alberti Casellati alla presidenza del Senato. Anche in questo caso conteranno le percentuali raggiunte dai partiti alle elezioni. I punti fermi di Fratelli d'Italia sarebbero Economia, Giustizia ed Esteri ma si attendono i risultati elettorali. Anche Noi Moderati, nella coalizione di centrodestra, punterebbe su un ministero per Maurizio Lupi e Vittorio Sgarbi. 

 

 

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