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Dl Aiuti ter, sì del governo: In arrivo quattordici miliardi. Nuovo bonus da 150 euro

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Bonus una tantum da 150 euro chi ha un reddito fino a 20mila euro annui, credito di imposta al 40% per le imprese ad alto consumo energetico, fondi per cinema, teatri, sport sanità, enti locali. L'ultimo intervento a sostegno dell'economia del governo a guida Mario Draghi - le elezioni sono ormai alle porte - vale 14 miliardi e porta a 67 il conto totale in corso d'anno, di cui 43 destinati a mitigare la crisi energetica". "Abbiamo superato ampiamente un eventuale scostamento di bilancio di 30 miliardi - evidenzia il premier - A meno che non si pensi di fare uno scostamento di 30 miliardi ogni mese, le risposte all'emergenza sono state date".

Le risorse invece sono state recuperate in gran parte dalle maggiori entrate prodotte dall'inflazione e dalla crescita, con l'indebitamento che resta al 5,6%, quello indicato giusto un anno fa nella Nadef e ribadito nel Def in primavera. Un andamento che, sottolinea il ministro dell'Economia Daniele Franco, dovrebbe proseguire ancora, "e questo consentirà a chi verrà dopo di noi un analogo intervento a fine anno". La settimana prossima il governo varerà appunto la Nota di aggiornamento al Def: "Nel terzo trimestre ci sono segnali di rallentamento sul lato industria ma invece sui servizi i segnali sono positivi, vediamo come chiuderà ma non credo sia un trimestre di recessione - anticipa - prepareremo solo la parte del tendenziale, il nuovo governo preparerà gli obiettivi e la legge di bilancio". Calcolatrice alla mano, con alcuni interventi già rifinanziati fino a fine anno, "qualora qualcuno volesse replicare per dicembre quello che abbiamo fatto per ottobre e novembre servirebbero 4,7 miliardi".

Il terzo decreto aiuti prevede innanzitutto una nuova una tantum da 150 euro per i lavoratori dipendenti con una retribuzione imponibile a novembre fino a 1.538 euro, per chi percepisce il reddito di cittadinanza, per stagionali, autonomi e pensionati con un reddito 2021 fino a 20mila euro. Calcolatrice alla mano, sono circa 22 milioni di italiani. Un'altra mano alle famiglie e alle imprese arriva con i prestiti garantiti gratuitamente, per cui "il sistema bancario - ha sottolineato Draghi - ha mostrato disponibilità a lavorare insieme per il Paese. Di fatto, è una rateizzazione delle bollette". Le garanzie, ha aggiunto Franco, "sono immediatamente operative". Confermato fino al 31 ottobre lo sconto sulle accise di gasolio e benzina.

Si allarga anche il credito di imposta per le imprese, che passa dal 25% dei precedenti interventi al 40% per energivore e gasivore e al 30% per quelle che impiegano dai 4,5 kw in su: un allargamento della platea sollecitato dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che, spiega in conferenza stampa Franco, allarga la platea a circa 2 milioni di aziende in più. Il titolare del Lavoro, Andrea Orlando, porta a casa invece un contributo del 25% ai costi per energia e gas degli Enti del Terzo Settore. E per fronteggiare le maggiori spese da sostenere ci sono anche 190 milioni per le aziende agricole, 10 milioni per le scuole paritarie, 400 milioni al sistema sanitario, 100 milioni per il Tpl - mentre al potenziamento del bonus trasporti vanno altri 10 milioni - 40 milioni a cinema, teatri e luoghi della cultura, 200 milioni a regioni ed enti locali.

Nel provvedimento entra anche la norma anti delocalizzazioni, con "sanzioni più per chi non rispetta le procedure, tempi più lunghi per individuare un futuro alle aziende dismesse", fa sapere Orlando. Ma è l'energia a farla da padrone, con il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani che spinge su Piombino: "si sono persi circa due mesi per fare schermaglie contro il rigassificatore, ed è ovvio che si ripercuotano su quando lo metteremo in funzione", avvisa. "Garantiamo tempi rapidi e certi per il rigassificatore di Piombino", che "è essenziale per questioni sicurezza nazionale e per garantire le forniture di gas", assicura Draghi.

 

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