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L'ammissione di Calenda su Draghi: "È evidente che..." imbarazzo a In Onda

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A Carlo Calenda non resta che tifare contro un governo di centrodestra che potrebbe scaturire dal voto del 25 settembre. "Durerà meno di sei mesi perché Silvio Berlusconi e Matteo Salvini piuttosto che fare un governo o tenere in piedi un governo con Giorgia Meloni voterebbero con Marco Rizzo", il segretario del Partito comunista, afferma il leader di Azione nel corso della puntata di sabato 10 settembre di In Onda, su La7. 

 

La profezia di Calenda, simile a una sorta di wishful thinking, è che la presunta conflittualità tra i leader del centrodestra farà deflagrare il governo, anche se "non credo che vinceranno e avranno la maggioranza". In ogni caso, per il leader di Azione se "la maggioranza è stretta a Camera e Senato, Berlusconi e Salvini  la prima cosa che faranno è chiedere a Mario Draghi di tornare", è la "previsione" di Calenda.

 

Insomma, la ricetta di Calenda è affidarsi a Draghi a "sua insaputa". Concita De Gregorio, che conduce il programma con David Parenzo, chiede infatti se tra lui e il premier dimissionario ci siano stati contatti in queste settimane, diretti o attraverso degli "sherpa". "No ed è evidente che non è così", ammette Calenda che argomenta: "Però se si determina una situazione in cui non c'è una vittoria netta" alle elezioni, Draghi è già a Palazzo Chigi "e le possibilità che tutti gli chiedono di rimanere rendono molto difficile per lui dire che se ne va". 

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