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Silvio Berlusconi, fermare subito la tempesta del caro energia: "Ogni bolletta è un dramma"

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Quella del caro energia è una tempesta da fermare subito, perché ogni bolletta che arriva nelle case e nelle aziende può essere il dramma. «La cosa fondamentale è intervenire subito. Se si può farlo evitando uno scostamento di bilancio naturalmente è molto meglio - ha detto Silvio il leader di Forza Italia in una intervista a Il Giornale - Esistono altre strade possibili, per esempio un fondo per il finanziamento ultra-agevolato e garantito dallo Stato alle aziende distributrici di energia che si impegnino a limitare gli aumenti. Però lo ripeto, i tempi sono l’essenziale. Ogni bolletta che arriva ad una famiglia o ad un’impresa può scatenare un autentico dramma. La chiusura di un’azienda, la perdita di posti di lavoro, famiglie che non sanno più se pagare la bolletta o fare la spesa. Si rischia una nuova recessione, accompagnata in questo caso dall’inflazione. La tempesta perfetta, da fermare subito».

 

Sulle sanzioni economiche alla Russia, Berlusconi spiega che «bisogna fare tutto il necessario per evitare che l’effetto delle sanzioni si ripercuota in maniera grave sulle nostre economie. Sulle forme e sui modi delle sanzioni naturalmente ci possono essere opinioni diverse, ma in questo momento la solidarietà e la compattezza dell’Europa e dell’Occidente vengono prima di tutto. Naturalmente io spero che questa terribile situazione del conflitto ucraino si concluda al più presto e che la diplomazia prenda il posto delle armi. Non lo dico solo per ragioni economiche, che sono importantissime, lo dico anche perché mi risulta ogni giorno più difficile concepire che degli esseri umani facciano a degli altri esseri umani quello che sta accadendo in Ucraina. La guerra è davvero la follia delle follie, è la negazione della sacralità della persona, che per me è un principio fondamentale». 

 

«Da leader del centrodestra la mia preoccupazione è sempre stata quella di fare sintesi delle sensibilità di tutti, a costo di rinunciare a qualche battaglia identitaria di Forza Italia. Non sempre i miei alleati di allora (penso a Fini e a Casini) mi hanno ripagato con lo stesso spirito costruttivo: è alle loro resistenze che si deve il fatto che alcune riforme importanti, dalla flat-tax alla giustizia, non siano andate avanti», ha detto ancora Berlusconi. «Oggi le differenze ci sono, non siamo un partito unico, ma credo siamo animati tutti dalla volontà di mantenere gli impegni presi con gli Italiani. E papà Silvio ce la metterà tutta per convincere i figli suoi», aggiunge il Cavaliere. 

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