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Enrico Letta si dimentica dell'alleato Fratoianni. Nuovo autogol social e rissa con Giuseppe Conte

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Mentre il governo sta lavorando a un nuovo decreto da licenziare la prossima settimana per far fronte ai nuovi rincari dei prezzi dell’energia, in vista di quello che ormai secondo molti sarà un inverno a rischio razionamento, i leader politici se le danno di santa ragione non solo nel merito delle misure da mettere in campo, ma soprattutto nel ricercare di chi è la responsabilità per non aver agito prima o per aver causato la caduta dell’esecutivo a guida Draghi e ora pretendere interventi urgenti. È durissimo il botta e risposta via social tra gli ex quasi alleati Enrico Letta e Giuseppe Conte. Il primo punta il dito contro Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e lo stesso leader M5s e chiede "con quale credibilità chi trentasette giorni fa ha fatto cadere il governo Draghi pretende oggi dal governo Draghi misure per la crisi energetica?". 

 

Il leader M5s non ci gira intorno e contrattacca: "Mentre noi incalzavamo Draghi proponendo soluzioni straordinarie e tempestive contro il carobollette e gli stipendi troppo bassi, forse tu eri distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti". Tra i duellanti si inserisce Carlo Calenda, che torna a chiedere uno stop al confronto politico per sedersi tutti attorno a un tavolo e decidere insieme le misure per contrastare l’impennata dei prezzi e il caro bollette. Un "time out" necessario a "trovare un accordo per il bene dell’Italia". Parole che, al momento, cadono nel vuoto. 

 

A suonare come una clamorosa contraddizione è comunque il tweet di Letta che, come detto, si chiede "Con quale credibilità chi trentasette giorni fa ha fatto cadere il Governo Draghi pretende oggi dal Governo Draghi misure per la crisi energetica?". Gli hashtag indicati dal leader del Pd (Conte, Salvini, Berlusconi) sono contestati da tanti commentatori social. "Non dimenticare Fratoianni", scrive un utente eseguito da tanti altri che ricordano come nella coalizione del centrosinistra ci sia anche Sinistra Italia e il suo segretario, che mai hanno votato la fiducia a Draghi. 

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