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Gaffe di Calenda: negli istituti tecnici poca cultura. La replica dii Salvini: ignorante e razzista

Luigi Frasca
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Scontro a distanza Calenda-Salvini sulla scuola a Metropolis, il podcast di Repubblica condotto da Gerardo Greco. Il leader di Azione ha risposto ad un video del segretario leghista, in cui Salvini critica la sua proposta di far frequentare a tutti i ragazzi il liceo, o almeno un biennio. «Calenda ieri ha detto che i ragazzi che frequentano gli istituti tecnici e professionali valgono di meno, hanno meno cultura e hanno più problemi - ha detto il leader leghista in un comizio a Pordenone - Uno che dice così è ignorante e razzista. Viva i ragazzi che vanno agli istituti tecnici, professionali, alberghieri, Itis e geometri che non valgono di meno rispetto agli altri».

 

«Ma questo è un intrattenitore, non è un politico, io non ho detto questo», ha risposto Calenda. «Ho detto - spiega - che molti dei ragazzi che frequentano gli istituti tecnici, ed è un dato scientifico, hanno un problema di preparazione gigantesco. E che quindi non è giusto che solo i figli della borghesia possano frequentare il liceo, ma che invece tutti, almeno per i primi due anni, hanno diritto ad avere una preparazione alla cultura. Quindi è l'opposto di una politica classista, di cui mi accusa Salvini».

 

«Ma per spiegare a Salvini qualcosa sulla scuola, bisognerebbe che Salvini l'abbia frequentata la scuola, cosa che io dubito», ha aggiunto Calenda, subito interrotto da Gerardo Greco: «Salvini ha fatto il liceo classico». «Uno di quelli che non funziona», è la replica di Calenda. «No un buon liceo di Milano», aggiunge Greco. Ma non è finita. L'intervista continua su altri temi, poi, poco prima della fine, Greco torna sull'argomento: «Mi fa sapere la Lega che Salvini ha frequentato il Manzoni di Milano, uno dei migliori licei classici d'Italia». «Allora c'è da rivedere anche il liceo classico», è il commento di Calenda.

Intanto il monitoraggio nazionale di Indire su incarico del Ministero dell'Istruzione rivela che gli istituti tecnici sono un segmento formativo che, a undici anni dal suo avvio, conferma la sua efficacia in termini di occupabilità, nonostante la pandemia. I dati mostrano che, su 5.280 diplomati, l'80% (4.218) ha trovato un'occupazione nel corso dell'anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia, e di questi oltre il 90% in un'area coerente con il proprio percorso di studi. La restante percentuale comprende coloro che non hanno trovato lavoro, oppure che si sono iscritti a un percorso universitario, oppure ancora impegnati in tirocini extracurricolari.

 

«Quelli di Calenda e Salvini sono scambi polemici legati alla campagna elettorale - commenta all'Adnkronos Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi - Per chi appartiene al mondo della scuola queste sono polemiche fine a sé stesse». «Gli istituti tecnici e professionali - continua Giannelli vengono spesso scelti non perché i ragazzi o le loro famiglie credano in quello sbocco di studi ma per un motivo sociale. Chi ha una provenienza più modesta è più probabile che si indirizzi in un istituto tecnico piuttosto che verso un liceo.

Purtroppo queste scuole vengono ora considerate un pò di serie b, quando invece durante gli anni del boom economico avevano una grande dignità. Sarebbe necessario intervenire perché negli istituti professionali non si punta abbastanza sulle materie professionalizzanti e gli studenti non acquisiscono le conoscenze e le competenze tecniche necessarie alle esigenze del mondo del lavoro e delle imprese. Bisogna investire molto per recuperare i divari tra i vari tipi di corsi di studi e quelli territoriali».

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