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Sicilia, il divorzio tra Pd e M5S finisce in tribunale: pronta la causa dopo il tradimento

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Potrebbe finire in tribunale la rottura dell’alleanza in Sicilia tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Ad annunciarlo, in una intervista a La Sicilia, è il segretario del Pd siciliano Anthony Barbagallo: “Ho dato mandato ai nostri legali di verificare la fondatezza di una causa civile per chiedere il risarcimento dei danni che abbiamo subito da chi non ha rispettato le regole che ci eravamo dati. Roba da cerchio dantesco, l’ultimo dell’inferno, quello dove sono confinati i traditori”.

 

 

Il prossimo passo della vicenda del divorzio traumatico tra Pd e M5s in Sicilia sarà quindi a colpi di carte bollate con richieste di risarcimento, ma anche di verifica della candidabilità di Nuccio di Paola, il referente regionale schierato dal Movimento per la presidenza. C’erano dei patti siglati che le parti si impegnavano a rispettare e adesso i legali sono al lavoro per vedere se quel contratto è stato rispettato o meno. Barbagallo nel frattempo ha incassato la disponibilità di Caterina Chinnici a partecipare alla competizione elettorale del 25 settembre come candidata alla presidenza della Regione. "L’uscita del MoVimento 5 Stelle dal Campo progressista ha stravolto lo scenario, azzerando di fatto lo schema delineato con le primarie di coalizione, ma questo non preclude l’apertura di un nuovo corso", dice Chinnici.

 

 

Sul tema si è espresso anche il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta: “Deluso da Giuseppe Conte? Conte ha dato una delusione soprattutto ai cittadini siciliani che hanno partecipato a primarie. Quando - dice nell’intervista a Rtl 102.5 - votano trentamila persone, e i candidati dicono che appoggeranno chi vince, ma poi per motivi incomprensibili si tradisce il patto con cittadini, penso ci sia una parola tradita a elettori”.

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